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Relazione al bilancio di previsione 2002
dell'assessore alle Finanze Fabrizio Tonini Cardinali


Il bilancio di previsione 2002, l'ultimo della presente legislatura, impone anche una riflessione sulla politica finanziaria adottata in questi quattro anni.

Il giudizio su questo periodo viene autorevolmente dato dalla Standard & Poor's che ha migliorato il rating assegnato al Comune nel 1998, portandolo da BBB stabile a BBB positivo.
Oltre alla "economia florida, stimolata nella crescita dall'aumento del numero di piccole e medie imprese che si insediano nell'area industriale della città grazie alla rete di infrastrutture"…che fanno di Jesi un "importante polo industriale che apporta un rilevante contributo alla crescita economica dell'intera provincia di Ancona", il rating positivo deriva anche "dal miglioramento dei risultati di bilancio" dovuti all'affinamento "dei sistemi di monitoraggio degli investimenti e alle misure per l'eliminazione dei picchi nei flussi di cassa".

E' questo un risultato ottenuto con un serio lavoro di reimpostazione della politica finanziaria del Comune orientata al non aumentare se non per lo strettamente necessario la pressione tributaria e fiscale adottando nel contempo meccanismi di tutela e sgravi per le fasce più deboli, al razionalizzare la spesa e a tenere sotto controllo l'accensione di nuovi prestiti per finanziare le opere pubbliche, al fine di tenere entro limiti accettabili il tasso di indebitamento del nostro Comune.
Il giudizio della Standard & Poor's, se da un lato è frutto di soddisfazione per l'Amministrazione Comunale, dall'altro è stimolo per continuare a lavorare sulla strada indicata che dovrà portare a bilanci più solidi.

La scelta della gradualità nel risanamento finanziario del Comune ci ha portato non solo l'importante giudizio della Standard & Poor's, ma anche un tasso di imposizione fiscale che è fra i più bassi fra i Comuni della Regione Marche e similari in Italia.
L'addizionale IRPEF allo 0,3% (quando l'aliquota media applicati dai Comuni si attesta allo 0,4%.
La tutela dalla "prima casa" è garantita dall'aliquota ICI al 4,5 per mille ulteriormente abbattuta dalla detrazione di lire 200.000.=.

Se ciò è stato reso possibile è perché abbiamo fatto fronte alle esigenze finanziarie anche con una forte azione di recupero della evasione fiscale che ha visto, nel solo 2001, accertamenti per 387.432 euro di cui 309.874 riscossi e 77.468 che recupereremo coattivamente. Determinante è stato anche il riallineamento delle rendite catastali (non evasione) che ha portato relativamente agli anni di imposta ICI che vanno dal 1993 al 1997 accertamenti per 1.074.230 euro, di cui 867.647 riscossi e 206.582 da riscuotere coattivamente.


I PROVVEDIMENTI ADOTTATI.

I principali provvedimenti adottati da questa Amministrazione in materia di politica finanziaria e gestione del patrimonio immobiliare in questi quattro anni sono stati:

- l'approvazione del nuovo regolamento di contabilità
- l'attivazione del controllo di gestione;
- l'introduzione della contabilità analitica e per centri di costo;
- la piena operatività dei piani esecutivi di gestione;

- la convenzione e i relativi protocolli d'intesa con il Tesoriere che hanno portato alla operatività del "progetto della fiscalità locale" per il miglioramento nella gestione delle entrate e nel recupero della evasione fiscale, con l'apporto anche di risorse finanziarie da parte del Tesoriere e conseguenti economie per il Comune;
- il recupero della evasione ICI nell'ottica della equità fiscale;
-· la creazione di sgravi in materia di ICI relativamente a persone anziane a basso reddito e disoccupati;
- l'attivazione dell'addizionale IRPEF limitata allo 0,3% e istituita in due esercizi finanziari con l'utilizzo del relativo gettito alla istituzione di nuovi servizi e al miglioramento di quelli esistenti, soprattutto nel settore sociale;
- l'eliminazione delle pendenze finanziarie nei confronti della Provincia di Ancona che ammontavano nel 1998 a circa 516 mila euro;
-· l'eliminazione dei residui passivi ed attivi perenti;
-· la rinegoziazione e l'estinzione anticipata di mutui e l'adozione di strumenti finanziari nuovi che hanno consentito l'abbattimento dei costi di ammortamento dei mutui stessi;
- il controllo e la limitazione del nuovo indebitamento contratto per il finanziamento delle opere pubbliche, reso possibile anche con il ricavato dalla vendite del patrimonio immobiliare comunale disponibile non ritenuto strumentale ai fini dell'Ente e con "finanziamenti terzi" di particolari opere pubbliche;
- la soluzione con gran parte dei soggetti interessati della vicenda del salvo conguaglio;
- l'inventario del patrimonio mobiliare comunale;
- l'inventario del patrimonio immobiliare comunale e il progetto di sistemazione catastale degli immobili in corso dal 2001;
- il recupero dei crediti vantatati nell'ambito delle locazioni del patrimonio comunale sia ad uso abitativo che commerciale;
- l'entrata nella compagine sociale della SOGENUS S.p.A. che ha permesso di contenere i costi del conferimento in discarica dei Rifiuti solidi urbani con risparmi sia per l'Ente che per le famiglie jesine riguardo alla tariffa applicata;
- l'assorbimento, anche in termini finanziari, degli ex II.RR.B., oggi C.S.S., all'interno del bilancio comunale;
- la razionalizzazione della spesa corrente attraverso la esternalizzazione o la gestione comprensoriale di alcuni servizi (acquedotto, trasporti, sportello unico per le attività produttive, handicap e altri nel settore sociale).

Ho sempre detto che ogni esercizio finanziario, se è ben delimitato e separato dai precedenti a livello temporale, deriva però pur sempre dai bilanci precedenti e indica la rotta per i bilancio futuri. Non esiste discontinuità: ogni bilancio è la conseguenza di quanto si è fatto negli esercizi precedenti e, al contempo, incide sugli strumenti finanziari futuri

Ecco il motivo della illustrazione fin qui svolta. Le problematiche e le scelte che approviamo con il bilancio 2002, derivano da una serie di azioni poste in essere dal Consiglio comunale in questi anni: oggi, possiamo ritenere di avere ben scelto e ben operato, pur nei limiti di ogni azione umana


IL BILANCIO DI PREVSIONE 2002

Venendo al bilancio di previsione 2002, il primo ostacolo nella elaborazione è stato posto dal contenuto della Legge 28 dicembre 2001, n, 448 (Legge finanziaria 2002) che ha posto due elementi critici.

Il primo in materia di entrate: oltre alla riduzione dell'1% dei trasferimenti ordinari dello Stato (51,600 euro per il nostro bilancio) c'è la sostituzione di trasferimenti per circa 4.132.000 euro con la compartecipazione al gettito IRPEF: quanto detto pone al bilancio comunale un problema di liquidità, in quanto le somme derivanti dalla compartecipazione al gettito perverranno al nostro Comune intorno ai primi mesi del 2003: dovremmo pertanto far fronte ad anticipazioni di cassa e quindi maggiori oneri finanziari passivi per sostenere spese che rientrano nella competenza.
Importante a tal proposito è l'iniziativa posta in essere dall'Assessorato ai Lavori Pubblici che, finalmente concluse le tormentate vicende della costruzione del cimitero non certo imputabili alla Amministrazione comunale, permetterà, con la vendita dei loculi, il recupero di gran parte delle somme anticipate per la costruzione dell'opera e che oggi si adeguano a 3.512.000 euro.

Il secondo elemento critico posto dalla legge finanziaria è dato dai parametri fissati per il patto di stabilità interno per province e comuni in materia di spesa, che stabiliscono che il complesso delle spese correnti, al netto degli interessi passivi, di quelle finanziate da programmi comunitari, di quelle connesse all'esercizio di funzioni statali e regionali trasferite o delegate a decorrere dall'anno 2000 nei limiti dei corrispondenti finanziamenti statali e regionali non può superare l'ammontare degli impegni a tale titolo assunti nell'anno 2000 aumentato del 6 per cento.

E' questo un elemento critico in quanto, facendo riferimento al consuntivo 2000, non tiene conto delle eventuali maggiori spese verificatesi nell'esercizio 2001 connesse all'attivazione o all'ampliamento di servizi. Ciò comporta che dai 40 milioni e 283 mila euro previsti dall'assestato 2001, la spesa nel 2002 dovrà essere ridotta a 38 milioni e 734 mila euro. Penso che non sia difficile immaginare con quanto difficoltà sia stato raggiunto tale obiettivo: in corso d'anno, la spesa dovrà essere monitorata attentamente, i dirigenti dovranno costantemente realizzare economie nei singoli capitoli loro assegnati al fine di implementare (solo con economie nell'ambito dei peg o con la realizzazione di nuove entrate allo stato non certificabili) alcune voci di spesa che mostrano una certa criticità.

Preoccupazione infine ci viene dalle entrate per trasferimenti regionali che costituiscono, nel nostro bilancio, entrate per circa 3 milioni e 150 mila euro. Sappiamo tutti le difficoltà in cui la nostra Regione si trova, e non è escluso che parte di tali trasferimenti possa ridursi. L'unica speranza è che, essendo tali trasferimenti utilizzati in gran parte per far fronte alla spesa nel settore sociale, la riduzione sia minima, in quanto l'impegno della Giunta Regionale è di salvaguardare l'intervento nel settore.

Fatta questa premessa, la filosofia che ispira il bilancio di previsione 2002 è la garanzia del miglioramento e aumento dei servizi offerti alla città, a cui far fronte con la razionalizzazione della spesa, rifuggendo da aumenti di tasse, imposte e tributi: da tale versante l'unico aumento di gettito sarà dovuto al recupero dell'evasione fiscale e alla bonifica della banca dati ICI per somme stimabili intorno ai 600 mila euro.

Il bilancio tende a salvaguardare il cittadino nella sua primaria forma sociale: la famiglia.

Alla famiglia garantiamo, con le risorse umane, tecniche e finanziarie disponibili, una qualità della vita tra le migliori fra le città simili alla nostra; alla famiglia garantiamo la possibilità di non vedere eroso il proprio reddito da tasse e tributi applicati dal Comune; alle particolari situazione deboli facciamo fronte con particolari attenzioni ed ammortizzatori in materia di tasse e di compartecipazione alla spese dei servizi tramite le tariffe.

Al cittadino garantiamo la possibilità di esplicare la propria personalità in una serie di iniziative che, grazie anche al suo contributo, attueremo nei vari settori, dal sociale al culturale, dallo sportivo al ricreativo, con le varie associazioni presenti nella nostra città.

Al cittadino garantiamo una città vivibile.

Tanto e di più si potrebbe fare: occorrerebbero risorse ingenti che allo stato non è possibile avere: la garanzia che diamo è che utilizzeremo al massimo e faremo fruttare ogni centesimo a nostra disposizione.

Non sono semplici promesse, ma realtà concreta fondata sul bilancio che andiamo ad approvare e sulle seguenti scelte:

LE ENTRATE

Titolo I: non vengono aumentate le entrate tributarie: la presenza di maggiori entrate per circa 6.300 milioni di lire è dovuto sia ad un fattore tecnico (la previsione del gettito derivante dalla compartecipazione all'IRPEF) che al gettito previsto da evasione fiscale e dall'adeguamento delle rendite ICI in quanto nel 2002 verranno completati i controlli riguardanti gli anni di imposta che vanno dal 1997 al 1999. Relativamente alla maggiore entrata tributaria (l'ICI), si è ridotta l'aliquota relativa alla seconda abitazione affittata, che scende dal 7 al 6 per mille. In corso d'anno, appena gli organi competenti avranno deciso in merito, potrà essere aumentata al 9 per mille l'aliquota per le seconde casa non affittate contro l'attuale 7 per mille. Questa differenziazione del 3 per mille, accompagnata dai benefici fiscali per il locatore che stipula contratti a canone, potrà costituire sia un incentivo per la locazione di abitazioni attualmente non utilizzate, sia uno strumento per ridurre il sommerso che, è noto a tutti, esiste in tema di locazioni di immobili ad uso abitativo. A ciò si accompagna, in bilancio, la scelta di mantenere la contribuzione al canone di affitto (provato da regolare contratto) pagato da quei cittadini che non riescono a sostenerne il costo.
E' bene pertanto chiarire che, se rispetto al 2001 l'autonomia impositiva sale dal 32,95% al 42,32%, ciò e dovuto solamente alla scritturazione della compartecipazione IRPEF nel titolo I (con corrispondente detrazione dal titolo II) per 4.183.300 euro e 88 centesimi. Se scorporassimo tale importo, l'autonomia impositiva prevista per il 2002, sarebbe pari al 32,18%, in calo quindi dello 0,77% rispetto al 2001. Dal 1997 ad oggi, l'autonomia impositiva presenta una diminuzione pari all'1,58%.

Titolo II: le entrate da trasferimenti diminuiscono di 4 milioni e 183 mila euro: ciò deriva in gran parte dalla questione tecnica legata alla compartecipazione all'IRPEF, che comporta la diminuzione della partita trasferimenti e il corrispondente aumento di quella tributaria; i trasferimenti dalla Regione vengono prudenzialmente ridotti per la parte ordinaria e incrementati per la parte delle funzioni delegate, in quanto supportate da impegni della stessa Regione che si spera vengano mantenuti in sede di votazione del bilancio regionale.

Titolo III: relativamente alle entrate extratributarie l'adeguamento delle tariffe (compartecipazione al costo dei servizi a domanda individuale) alcune delle quali ferme da tre anni, comporta un maggior gettito di 146 mila euro, pari al 3,95% su una entrata di 3 milioni e 695 mila euro. Come già riferito altre volte, l'adeguamento è necessario in quanto la spese per la erogazione dei servizi ha subito aumenti collegati, in questi due anni, al costo della vita. Rimane a carico del comune l'adeguamento all'indice ISTAT relativamente alla quota parte del costo dei servizi non coperta dalle tariffe pari al 51% come da assestato 2001.
Per il resto, il calo di tale titolo deriva da fattori eccezionali verificatesi nel 2001 e non ripetibili (quali il milione e 550 mila euro di entrata dall'Italgas) compensato da una maggiore redditività dei servizi produttivi, da maggiori proventi finanziari dovuti ad operazioni messe in atto dai Servizi Finanziari con riferimento all'indebitamento comunale, dalla redditiità del atrimonio comunale nonostante mancate entrate pari a 215 mila euro da parte della Provincia, non più tenuta a versare canoni di locazione per gli immobili adibiti a scuole.


LE USCITE

L'obiettivo fissato dal patto di stabilità è stato raggiunto. Le risorse assegnate ai vari settori costituiscono obiettivi per i dirigenti che dovranno oculatamente gestire le somme avute aiutati dal controllo di gestione.

Permane il forte impegno del comune nel settore sociale, a cui destiniamo il 30% delle risorse disponibili, soprattutto con riferimento al sostegno dei cittadini che si trovano in condizioni socio-economiche di debolezza.
Come rilevante è lo sforzo per la vivibilità della città, destinando all'ambiente, alle manutenzioni degli spazi e degli edifici pubblici, al verde, alla viabilità il 21% della spesa.

Tutti gli impegni assunti dall'Ente nei vari settori sono stati mantenuti riducendo la spesa attraverso obiettivi di razionalizzazione dati ai singoli dirigenti. Ciò ha permesso di contrarre la spesa rispetto al 2001, spesa però che se raffrontata al consuntivo 2000 passa pur sempre dai 34 milioni e 603 mila euro ai 38 milioni e 34 mila euro. Cito quest'ultimo dato per tranquillizzare il Consiglio comunale e ricollocare nella giusta ottica il taglio di 1 milioni e 550 mila euro rispetto all'assestato 2001.

Anche quest'anno come è avvenuto in passato, saranno necessari assestamenti strettamente collegati alla capacità di gestione della spesa, al reperimento di nuove risorse e al continuo monitoraggio e valutazione dei reali bisogni che si presenteranno. In quest'ottica, le variazioni di bilancio assumeranno una veste di positività, costituendo valido strumento per la gestione di un bilancio reale e rapportato continuamente alle esigenze poste.

Lasciando agli elaborati tecnici l'approfondimento delle singole uscite, alcune cose voglio evidenziare:

la spesa del personale costituisce il 34,6% della spesa; l'Amministrazione comunale si ritiene soddisfatta dell'obiettivo raggiunto che deve pur sempre essere migliorato. Se facciamo riferimento al 1997, allora l'incidenza del personale era pari a 37,31% della spesa corrente. Il risultato raggiunto tiene anche conto dell'assorbimento, nel bilancio comunale, del personale della casa di riposo e dell'aumento delal spesa derivante da due rinnovi contrattuali.

Gli interessi passivi ed oneri finanziari: anche questi calano dal 9,32% del 1997 al 6,57% delle previsioni 2002. Ciò è dovuto in gran parte alla rinegoziazione dei mutui e al calo del tasso di interesse sui prestiti. Non certo ad un minor ricorso ai mutui per finanziare gli investimenti, in quanto, se esaminiamo nel titolo III le spese per romborso delle quote capitale, queste passano dai 2 milioni e 471 euro del consuntivo 1997 ai 3 milioni e 978 euro del preventivo 2002, con un indici di utilizzo delle risorse destinate a tale scopo che passa dal 7,16 al 9,23%.
Se siamo riusciti a mantenere il tasso di utilizzo delle risorse destinate al pagamento dei mutui, sia per capitale che per interesse, al 15% 8tale è l'incidenza sui bilanci dal 1997 ad oggi) ciò è stato reso possibile solo dalla voce interessi passivi e oneri finanziari.
Per il futuro, visto che i tassi di interesse rimarranno stabili se non aumenteranno, l'unica possibilità di contenere l'indebitamento sarà solo quella di gradualmente contrarre l'accensione dei prestiti, ricorrendo sempre più all'autofinanziamento e a finanziamenti terzi.

GLI INVESTIMENTI

Sono previsti investimenti per 28.493.655,33 euro di cui:

12.038.825,94 (42,25%) finanziati con mutui;
8.263.822,98 (29,00%) con mutui a carico dello Stato e contributi diversi;
5.763.658,97 (20,23%) con autofinanziamento;
2.427.347,43 ( 8,52%) con altre forme.

E' quindi da evidenziare come un terzo degli investimenti previsti vengano finanziati con l'attivazione di fondi provenienti da terzi dimostrando la capacità della Amministrazione comunale di attingere risorse che non pesano sul bilancio. Aggiungendo a tale voce le risorse provenienti dall'autofinanziamento, abbiamo che il 50% delle spese di investimento viene realizzato senza ricorrere all'indebitamento.

Riguardo alla destinazione per funzione, le voci principali riguardano la gestione del territorio, l'ambiente e la viabilità e trasporti, con oltre 11 milioni di euro investiti.
Rilevanti sono anche gli investimenti nel settore servizi sociali e pubblica istruzione, con 6 milioni e 733 mila euro.

Riguardo invece al tipo di intervento, 23 milioni di euro sono destinati alle manutenzioni e al miglioramento del patrimonio comunale.

Relativamente ai muti previsti per 12 milioni di euro, ciò deve essere messo in rapporto alla necessità di dar corso alle progettazioni. In realtà, l'accensione dei mutui verrà limitata a circa 6 milioni di euro secondo le priorità che questo Consiglio comunale, in più occasioni, ha indicato e al fine di permettere alla nuova Amministrazione comunale di avere la possibilità, eventualmente, di modificare alcune scelte avendo a disposizione un piano di opere pubbliche finanziate con mutui non blindato.


CONCLUSIONI

Abbiamo, in questi quattro anni, raggiunto l'obiettivo di politica di bilancio che ci eravamo prefissi: migliorare con gradualità al fine di non pesare troppo sui cittadini la situazione finanziaria del nostro Comune. Sicuramente, la situazione è meno pesante rispetto a quella ereditata, gravata soprattutto dai forti investimenti nel centro storico (scelta che si riconferma valida) attuati tramite i B.O.C.
Abbiamo con ponderazione attivato nuovi servizi a disposizione dei cittadini, in tutti i settori come poi il Sindaco e i colleghi Assessori diranno nei loro interventi.

SUGGERIMENTI PER IL FUTURO

L'azione di miglioramento dei dati di bilancio va continuata, e due saranno le strade da seguire:

1. Il contenimento del ricorso ai mutui per finanziare opere pubbliche: in questi quattro anni il forte impegno per il centro storico non ha fatto venire meno esigenze di risposta anche in altri settori: la città non poteva limitarsi al solo centro storico e risposte, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, sono state date; da qui al 2007 i B.O.C. continueranno ancora a incidere sulla partita investimenti, anche se gradualmente in maniera minore. L'obiettivo da raggiungere, con una situazione che è più tranquilla, sarà quella della riduzione del debito contratto dagli attuali 41 milioni ai 38 milioni di euro: ciò è reso possibile contenendo il ricorso ai mutui intorno ai 3,5 milioni di euro annui e incrementando la capacità di autofinanziamento e attingimento di risorse esterne.

2. Nel settore della spesa corrente, abbiamo raggiunto un tetto di servizi oramai non più quantitativamente aumentabile: saranno possibili miglioramenti, reimpostazione dei servizi in riferimento alla modifica dei bisogni. Solo risorse rivenienti da processi di razionalizzazione potranno permetterne l'aumento quantitativo.
L'obiettivo principale da raggiungere sarà quello della esternalizzazione o gestione comprensoriale dei servizi: per tale questione lasciamo alla nuova amministrazione un lavoro in gran parte già svolto nel settore socio-educativo e un percorso in dirittura d'arrivo in altri campi, quali i servizi igienico-ambientali, l'azienda agraria e le farmacie.

Quanto realizzato in questi quatto anni è merito anche del Consiglio comunale che ha sostenuto la Giunta: possiamo ritenerci, tutti insieme, soddisfatti del lavoro svolto consapevoli però che, avendo scelto il criterio della gradualità, stiamo ancora percorrendo la strada oramai ben indicata che dovrà portare al definitivo miglioramento della situazione finanziaria del nostro Comune.

Tutti dobbiamo avere una certezza: non siamo stati qui inutilmente, abbiamo bene impegnato il nostro tempo e se motivi di insoddisfazione possono esserci perché su certe questioni potevamo essere più decisi, sappiamo benissimo che, come tutte le cose umane, anche l'attività amministrativa ha dei limiti che non sempre, per ragioni più o meno oggettive, possono essere superati. E se dovessimo porre sui piatti della bilancia le soddisfazioni da una parte e le insoddisfazioni dall'altra, vedremo che sicuramente il piatto delle soddisfazioni peserà di più rispetto a quello delle insoddisfazioni.

Jesi, 17 gennaio 2002

Fabrizio Tonini Cardinali

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