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Relazione del Sindaco e dell'Assesore al Bilancio
a carattere politico amministrativo al bilancio 2004

E' solo di ieri l'articolo del Sole 24 Ore intitolato "Comuni, è superiore al previsto il taglio ai contributi dello Stato"; l'articolo elenca una serie di Comuni, anche di diverse dimensioni, e analizza la comune e crescente difficoltà degli Enti a pareggiare i bilanci di previsione. E' chiaro sempre più il bisogno dell'applicazione di una strategia politica e gestionale volta alla autodeterminazione delle risorse (finanziarie ed umane) e quindi del proprio modello organizzativo. L'articolo in questione non è stato citato per semplicistica polemica politica, bensì per provare a far emergere in positivo la proposta di una nuova cultura amministrativa.

Sono riportati di seguito i dati dei trasferimenti degli ultimi anni:

anno trasferimenti
2001 13.272.324,67
2002 9.175.664,40
2003 7.463.049,82
2004 6.320.399,13

E' assolutamente evidente come occorra proporre una nuova formula di gestione dell'Ente locale.

L'attività amministrativa del Comune e la programmazione delle attività devono essere sicuramente agganciata a concetti economico - aziendali che consentano all'Ente di impiegare con efficacia ed efficienza le risorse di cui dispone. Può sembrare inutile o ripetitiva questa affermazione, ma il grafico sopra mostra con cruda chiarezza la realtà, e allora è oramai improrogabile una veloce e reale applicazione delle novità normative degli ultimi anni.

Da più parti (cittadini, Comunità Europea, operatori economici) giungono al settore pubblico richieste di aumento di efficacia, efficienza ed economicità. Il legislatore è più volte intervenuto imponendo il conseguimento dei principi generali di correttezza ed economica gestione delle risorse pubbliche, dell'imparzialità e del buon andamento della azione amministrativa attraverso l'utilizzo di strumenti manageriali (ad. Esempio il controllo di gestione, la direzione per obiettivi). Spesso tali imposizioni sono state recepite più per obbligo, piuttosto che non come reali propulsori di un cambiamento culturale nella gestione dell'Ente locale. Nel Comune l'obiettivo finanziario minimo è il pareggio di bilancio, ma riteniamo che altrettanto importante è l'effetto che l'azione amministrativa produce sui cittadini. Ancor più che nel privato, nel settore pubblico il perseguimento del solo risultato di pareggio non è sufficiente a giustificare l'esistenza dell'Ente. Il Comune deve, infatti, raggiungere gli obiettivi che gli sono propri nel rispetto dei principi di efficacia e di efficienza.

La gestione, e di conseguenza l'erogazione dei servizi del Comune, si dimostra piuttosto complessa:

- I corrispettivi dei servizi pubblici erogati sono determinati non in funzione delle leggi di mercato, ma prevalentemente in funzione delle esigenze sociali;
- L'interesse "aziendale" è subordinato a quello sociale.
Necessaria ed indispensabile è così l'esigenza di innovare le gestione dei servizi che il Comune eroga con una serie di iniziative volte a:
- Potenziare la contabilità analitica, analizzando oggetti sempre più infinitesimali in termini di analisi dei costi, e di conseguenza su di essa basare le scelte politiche tariffarie;
- Affiancare la cultura della qualità alle leggi ed ai regolamenti che disciplinano i processi di erogazione dei servizi, fino ad ora piuttosto basati su di un approccio di tipo burocratico;
- Sperimentare nuove tecniche gestionali;
- Gestire i servizi pubblici in strutture più snelle, meno formali.

Nella gestione del bilancio di previsione la grossa sfida richiesta alla struttura Comune sarà l'applicazione di una serie di punti di forza e di fattori di successo al Comune.

I dati del bilancio di previsione impongono il cambiamento culturale repentino di tutta l'organizzazione ed in particolare i filoni conduttori dovranno essere:

- La soddisfazione del cliente: all'interno di ogni funzione dell'Ente dovrà essere compiuto uno sforzo per soddisfare il cittadino. Ogni singolo processo di questo sforzo deve soddisfare il proprio utente interno a monte e a valle, affinché il cliente finale esterno sia soddisfatto. L'input, il processo e l'output sono le tre fasi di cui si compone il lavoro individuale di ognuno, e devono essere tutte improntate alla medesima filosofia. Se l'organizzazione si basa solo sulle proprie intuizioni le esigenze del destinatario finale del processo difficilmente sarebbero soddisfatte;
- Obiettivi e traguardi validi: le esigenze dei cittadini degli ultimi anni sono complesse e articolate, l'attività volta alla estrapolazione della prassi ed alle esperienze passate rischiano di non far raggiungere obiettivi importanti di erogazione di una buona qualità dei servizi. Occorre cambiare l'approccio comportamentale, il lavoro deve essere svolto in gruppo e la responsabilità finale del raggiungimento dell'obbiettivo deve essere globale e non individuale;
- Misura reale della produttività: il processo di erogazione dei servizi deve essere improntato alla concreta realizzazione della produttività, mediante la verifica continua delle idee, dei metodi e delle prassi, anche attraverso l'analisi dell'ambiente esterno al fine di introdurre metodi, progetti e programmi nuovi.

Deve assolutamente maturare una cultura di azienda: i valori che a nostro avviso devono caratterizzare un Comune efficiente sono: il massimo coinvolgimento degli operatori, l'enfasi sul miglioramento continuo, la volontà di apprendimento ed il senso di appartenenza.

Chiaro è il richiamo di tutta la struttura Comunale a comportamenti quali:

1. comprensione chiara e totale di come il proprio lavoro è svolto;
2. volontà di cambiare e di adattarsi a nuovi metodi per il raggiungimenti di migliori risultati;
3. consapevolezza che la realtà dell'Ente locale ed i bisogni sono in costante evoluzione e che occorre addirittura anticipare tale realtà;
4. apertura a nuove idee, creatività ed innovazione nella applicazione ai processi esistenti;

Tutti i fattori sopra elencati sono definiti "fattori di successo" dell'Ente, ed ad essi tutta la struttura Comunale deve necessariamente volgere e ciò impone un notevole cambiamento.

La presentazione del Bilancio di previsione 2004 è l'occasione tuttavia, per ribadire con fermezza e chiarezza che un Ente che non impronta il proprio comportamento ai fattori sopra indicati non può reggere il trend finanziario sopra rappresentato. L'Amministrazione Comunale sarà la prima a cercare di attuare quanto sopra; tutta la struttura politico amministrativa deve collaborare a questa missione.

L'elaborazione e l'approvazione del Bilancio di previsione 2004 non è solo un atto di strategica importanza, è elemento imprescindibile per la gestione futura, esso traduce in termini economico-finanziari le scelte e le azioni che dovranno essere poste in essere, il tutto con la logica appena descritta. Il Bilancio di previsione, non è solo un prospetto numerico, è anzitutto la materializzazione numerica di una filosofia.

La filosofia di cui sopra dovrà essere applicata nel momento della sua gestione, la quale sarà particolarmente difficile. La forte valenza gestionale del bilancio ed insieme a lui le sue previsioni di spesa e di entrata dovranno guidare e "condizionare" l'operato di coloro ai quali le risorse sono assegnate. Ci sarà la necessità di un monitoraggio costante, da attuarsi nelle forme consone alla verifica della concreta attuazione degli elencati fattori di successo.
In sede di definizione degli indirizzi di bilancio, da parte del Consiglio Comunale, sono state date precise indicazioni circa alcuni obiettivi strategici fondamentali: a fronte di risorse extracomunali in progressiva e costante diminuzione e con una mole notevole di costi fissi nella parte corrente l'Amministrazione aveva ed ha almeno due possibili alternative:
1. ridurre seppur gradualmente i livelli qualitativi e quantitativi dei servizi comunali erogati, lasciando inalterata nel suo complesso la pressione tributaria e tariffaria sui cittadini;
2. mantenere l'attuale livello dei servizi, pur dovendo trovare le giuste soluzioni per sopperire comunque alle minori entrate.

L'Amministrazione Comunale ha deciso di intraprendere la seconda strada faticosa ed impegnativa, ma più coraggiosa politicamente. Si è tentato di "rilanciare in avanti la sfida", cercando di uscire da una posizione meramente difensivistica, ponendo a base delle scelte, questioni qualificanti per una Amministrazione di centro sinistra.

L'Amministrazione ha deciso di difendere e potenziare la funzione del pubblico nella erogazione dei servizi pubblici essenziali senza gravare sulle tasche dei cittadini ed in particolare delle fasce più deboli, sviluppando una forte capacità di attingere ogni possibile risorsa all'esterno ed incrementare la capacità di entrata dell'Ente. Strategica e fondamentale è e sarà la capacità di rendere economicamente redditizi alcuni tipi di servizi. L'Ente deve improntare il suo comportamento a logiche di razionalità economica. Può sembrare logico, ma non è una scelta irrilevante dal punto di vista politico; ci saranno difficoltà, ma ad esse dovranno corrispondere comportamenti univoci di tutta la struttura, Amministrazione Comunale in testa, creando condivisione e consenso intorno alle scelte di razionalità economica.

Tutto ciò significa assumere sempre più consapevolezza da parte di tutti gli operatori di dover lavorare contestualmente su tre fronti:
1. la realizzazione di una attenta gestione finanziaria dell'Ente;
2. la realizzazione di una efficace e di buona qualità di gestione dei servizi;
3. la finalizzazione dei propri comportamenti ai valori evidenziati precedentemente.

La dimensione del servizio deve far tendere ad una nuova cultura organizzativa. Si cita spesso la metafora "macchina comunale", della quale oramai si è certo imparato a conoscere i contorni e le modalità di funzionamento. Questa immagine risulta sempre meno adeguata a descrivere il processo storico che sta vivendo la pubblica amministrazione. E' più adeguato ed opportuno proporre una dinamica di sviluppo di "una nuova cultura amministrativa" che sostenga le persone nel processo di interiorizzazione delle modalità di lavoro necessarie ad affrontare le diverse e nuove responsabilità, oltre che a far proprio un atteggiamento manageriale sempre più orientato ad una logica progettuale, teso al raggiungimento degli obiettivi ed al perseguimento dei risultati. La nuova cultura deve esprimersi nella capacità di ascolto, nella sincerità, nella cura del particolare, nel senso di appartenenza e di identificazione con l'Ente e con le sue finalità da parte dell'intero personale, dei collaboratori e di tutte le componenti della Amministrazione.
Ogni singola azione dovrà, nel corso della gestione del bilancio 2004, essere finalizzata agli obiettivi generali dell'Ente appena esposti ed al raggiungimento dei singoli obiettivi operativi specifici.

Visione senza azione è soltanto sogno.
Azione senza visione è soltanto agitarsi.
Visione e azione possono insieme cambiare il mondo.

Fabiano Belcecchi
Sindaco di Jesi

Simona Romagnoli
Assessore al Bilancio, Programmazione Economica, Controllo di Gestione,
Tributi Patrimonio, Consorzi e Attività Produttive in capo all'Ente

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