Nell’illustrare il bilancio di previsione 2000 sono utili le considerazioni formulate nella relazione della società di revisione Standard & Poor’s (diffusa in data 17.11.1999) e che possono essere così sintetizzate:
Relativamente alle entrate:
Gestione finanziaria dell’Ente
Il 1999
Il 1999 ha visto l’attuazione di importanti iniziative, alcune delle quali sono:
Di fronte a richieste provenienti dai vari servizi per complessivi 76 miliardi
relativamente al titolo I della spesa, si è avuta una riduzione a 65
miliardi. Ciò da un lato dimostra la volontà nel contenere la
spesa senza penalizzare i servizi resi alla città. Dall’altro l’altro,
però, deve ingenerare nel Consiglio comunale la consapevolezza
che nel 2000 si dovrà prestare molta attenzione nell’utilizzo delle risorse
assegnate, con lo sforzo di perseguire ulteriori entrate e risparmi. Sappia
il Consiglio comunale fin da adesso, che in corso d’anno saranno necessari assestamenti
strettamente collegati alla capacità di gestione della spesa, di reperimento
di nuove risorse e di valutazione al momento appropriato dei reali bisogni che
si presenteranno. In quest’ottica, le variazioni di bilancio ed eventuali manovre,
anche rilevanti, in sede di riequilibrio e di assestamento assumono una vesta
di positività, perché finalizzate a meglio gestire le risorse
e a meglio valutare i bisogni.
Il federalismo fiscale
La riduzione dei trasferimenti (soprattutto quelli dello Stato pari a lire 28 miliardi nel 1993 ridottisi a 16,7 miliardi nel 2000), l’esigenza e la volontà di mantenere ma anche migliorare ed estendere i servizi offerti soprattutto nelle aree richiedenti maggior tutela (l’infanzia, la terza età e le aree di disagio psico fisico e sociale) comportano che nel 2000 dovremo ancora di più far ricorso alla autonomia fiscale (unitamente pur sempre alla riforma strutturale della spesa). Ciò non comporterà maggiori risorse a nostra disposizione perchè a mala pena il maggior gettito riuscirà ad equilibrare i minori trasferimenti.
L’addizionale IRPEF
Si è preferito incentrare la manovra sulla addizionale IRPEF, che passa dallo 0,1 del 1999 allo 0,3% del 2000. Il gettito derivante sarà tutto utilizzato per mantenere e migliorare la qualità dei servizi e creare strumenti per la razionalizzazione della spesa. Gran parte dei Comuni che nel 1999 hanno applicato l’addizionale IRPEF (e tutti allo 0,2% contro lo 0,1% di Jesi) quest’anno aumenteranno la percentuale fino a raggiungere lo 0,4% (contro lo 0,3% previsto nelle nostra città); la stragrande maggioranza dei Comuni che lo scorso anno non lo fece, quest’anno applicherà l’addizionale.
Risulta sempre più evidente che tale possibilità per i Comuni non fu istituita quale fonte di maggiore entrata, ma quale strumento per fronteggiare il costante disimpegno dello Stato in applicazione del principio del federalismo fiscale e quale possibilità (unitamente alla razionalizzazione della spesa) di mantenere la qualità della vita degli amministrati ai livelli raggiunti quando lo Stato interveniva più massicciamente a sostegno delle casse comunali.
Le altre risorse
Ma maggiori entrate saranno anche costituite dagli oneri di urbanizzazione.
Così come verrà dato completamento al recupero dell’evasione ICI.
Le tariffe
Non aumenteranno le tariffe; non aumenterà l’ICI che, relativamente alle aliquote ridotte, risulta essere una delle più basse della Regione.
Non saranno presenti introiti derivanti da vendite immobiliari (nel 1999 previsti per circa 6,5 miliardi).
I servizi produttivi
farmacie: il rendimento e’ in aumento rispetto all’anno precedente (si prevede un risultato positivo di gestione pari a 585 milioni contro i 478 del 1999);
azienda agraria: il risultato di gestione, pur sempre positivo, sarà inferiore rispetto al 1999, conseguenza della fase di investimenti che la nostra Azienda sta attraversando nel rispetto del progetto votato nel 1999 dal Consiglio comunale.
Per i servizi produttivi il 2000 vedrà il loro riassetto organizzativo, a cui si darà corso non appena approvato il DDL 4014 attualmente all’esame del Parlamento: ciò comporterà una conduzione più snella dei servizi, la salvaguardia degli scopi che il Comune si prefigge attraverso essi e della fonte di entrata per il nostro bilancio, il coinvolgimento dei privati pur con la presenza del pubblico che dovrà rimanere. Farmacie e azienda agraria costituiscono importanti strumenti nel settore sociale e produttivo e solo la presenza del "pubblico" può dar loro una connotazione diversa rispetto ad una gestione totalmente privatistica.
Una politica delle entrate ispirata al criterio dell’equità e proporzionalità fiscale e alla tutela della famiglia
La manovra sopra esposta si ispira al criterio dell’equità fiscale:
L’addizionale IRPEF è una imposta che pesa sui cittadini proporzionalmente al proprio reddito e che è esclusa per i redditi più bassi.
Per il resto le famiglie e i cittadini non subiranno ulteriori pesi fiscali.
Le altre risorse necessarie saranno reperite con gli altri mezzi già illustrati.
L’aumento dell’addizionale si accompagna ad una forte accelerazione nel recupero dell’evasione ICI e in tale compito l’Ufficio Tributi vedrà la principale occupazione per il primo semestre 2000;
L’ALLEGGERIMENTO DELLA SITUAZIONE FINANZIARIA
Relativamente alle anticipazioni, dopo un 1999 di trattative, il 2000 vedrà la soluzione del problema del salvo conguaglio nei confronti degli assegnatari delle aree, con la necessità, al momento del perfezionamento della transazione oramai matura, di ritornare sul bilancio per apportare le opportune variazioni.
Partirà finalmente la prima consistente vendita di loculi presso il nuovo cimitero, che permetterà il recupero di parte delle somme anticipate dalla Amministrazione comunale per la costruzione.
E da ultimo, verrà sistemata la partita finanziaria con la A.S.L. n. 5 che, se non porterà grandi somme al Comune, costituirà pur sempre una definizione delle partite iscritte in conto residui.
IL RECUPERO DELL’EVASIONE FISCALE
Nel 1999 abbiamo raggiunto la somma di lire 620 milioni; tale dato migliora la media di recupero evasione annua che, nel periodo 1994/1999, è stata pari a lire 340 milioni per anno.
L’impegno continuerà nel 2000 con la chiusura della partita relativa all’ICI. Oggettive difficoltà, comuni a tutti gli enti locali, hanno reso arduo fino ad oggi tale lavoro. Consapevole delle oggettive difficoltà, lo Stato ha prorogato fino al 31.12.2000 i termini per il recupero delle somme dovute per evasione ICI che rischiavano di cadere in prescrizione. La graduale attuazione del SIT, la bonifica della banca dati, l’importante contributo di una società esterna collegata al nostro Tesoriere, rendono congruo il termine del 30.06.2000 per il completamento della bonifica della banca dati e quindi, del 30.09.2000 per l’invio degli avvisi di accertamento.
Anche per le aree fabbricabili, dopo un difficile percorso, è stato possibile solo recentemente attivare un meccanismo che permetterà l’attribuzione del valore alle stesse così da consentire la corretta configurazione della loro destinazione.
Il censimento dell’agricoltura che avverrà nel corrente
anno, inoltre, costituirà strumento di controllo e di miglioramento della
nostra banca dati.
L’operatività del controllo di gestione e del nucleo di valutazione comporterà un più spedito raggiungimento degli obiettivi assegnati ai dirigenti attraverso una razionale gestione delle risorse umane, finanziare e tecnologiche concesse.
La spesa secondo il criterio degli interventi
I costi del personale
La maggiore spesa risulta essere quella relativa al personale che è pari a lire 24.501 milioni (37,24% del titolo 1 della spesa contro il 38,87% dell’assestato 1999) ridottasi di lire 2.286 milioni rispetto al 1999, grazie anche al trasferimento del personale ATA scolastico allo Stato (minor spesa di lire 1.800 milioni) e nonostante l’aumento dovuto all’applicazione del C.C.N.L. che è stimato in lire 860 milioni. Il miglior utilizzo dell’organico limiterà il ricorso alla assunzione di personale a tempo determinato. Sono maturi i tempi per una ricollocazione delle risorse umane in base ai mutati compiti e "carichi di lavoro" che la recente legislazione assegna ai diversi uffici comunali.
Utile sarà il ricorso alla esternalizzazione e gestione consorziata di alcuni servizi come indicato nelle relazioni del sindaco e dei singoli assessori, con garanzia di qualità della prestazione e riduzione della spesa del personale.
La spesa prestazione di servizi impegna 18.765 milioni, come rilevante è il costo sostenuto dall’Ente per l’acquisto di beni di consumo e materie prime (11.907 milioni).
Sempre dal punto di vista della spesa esaminata nella sua suddivisione per servizi, il titolo I vede ben 4.743 milioni impegnati per il pagamento di interessi passivi ed oneri finanziari, che, aggiunti ai 6.382 milioni del titolo terzo, portano un impegno totale di lire 11.125 milioni per l’ammortamento in linea capitale ed interessi dei mutui accesi dal Comune.
Dai dati sopra elencati, risulta che il coefficiente di rigidità della spesa (ottenuto dividendo la somma della spesa del persnale e dell’ammortamento mutui con la somma delle antrate dei Titoli I, II e III) si attesta quest’anno al 49,36% contro il 49,64 dell’esercizio precedente.
La spesa secondo suddivisa per il criterio della "funzione".
La spesa per il sociale
La spesa per i servizi socio-educativi pari a 18.948 mln (28,80% del titolo I) costituisce il dato più significativo. Se ciò dimostra l’attenzione della Amministrazione comunale verso settori "delicati" della città, occorre però maggior determinazione da parte di tutti nell’esaminare i processi di razionalizzazione proposti dalla Giunta. Non possiamo più permetterci i ritardi avuti nel 1999: mensa centralizzata e revisione degli asili nido devono essere l’obiettivo del 2000 per benefici che potremo iniziare ad avere nell’esercizio 2001. Tutti i gruppi, di maggioranza e minoranza, sono chiamati a sostenere questa azione che diventa necessaria per una modifica strutturale della spesa comunale e per il mantenimento di servizi qualitativamente elevati.
In tale settore merita attenzione il Centro Polivalente Anziani: se è vero che il servizio offerto è notevolmente migliorato dalla sua costituzione, è pur vero che ancora troppo pesante è il peso della Istituzione nel bilancio comunale. I programmi di sviluppo devono essere visti anche in termini di programmazione economica e temporale. Se quest’anno, grazie al gettito dell’addizionale IRPEF, sarà ancora possibile un massiccio intervento della Amministrazione comunale, per il prossimo anno dovremmo arrivare ad una riduzione della presenza finanziaria del Comune nella Istituzione per liberare risorse utili ad affrontare altri problemi che si pongono nel settore dei servizi socio-educativi. Si dovrà arrivare ad un fondo di dotazione più limitato, che però mai scomparirà dal bilancio comunale in quanto l’attenzione verso la terza età va mantenuta. Tale fondo, raggiunto l’equilibrio gestionale dell’Istituzione, sarà utilizzata dal C.P.A. per la creazione di nuovi servizi a favore della terza età.
La seconda voce di spesa secondo la suddivisione della funzione è costituita
dalla amministrazione, gestione e controllo,che assorbe
16.718 milioni delle risorse a disposzione del nostro
Comune. Anche tale settore dovrà vedere razionalizzazioni nell’utilizzo
delle risorse e nelle modalità di svolgimento dei servizi.
La relazione della Società di revisione del nostro bilancio, richiamata in premessa, impone un contenimento degli investimenti (non solo nei lavori pubblici ma anche negli altri settori). Si è già detto come fino al 2007 il tetto degli investimenti finanziabili con mutui (sia relativamente ai lavori pubblici che agli altri servizi che attivano spese di investimento) non potrà superare la somma di 12 miliardi. Se quest’anno si raggiungono i 14 miliardi, è solo per la necessità di opere di cui già si è detto.
Per il 2000 sono previsti investimenti per complessive lire 38,5 miliardi. Di questi, 28,5 miliardi saranno realizzati e progettati nel 2000, mentre per i residui 10 sono previsti tempi di realizzazione legati alla possibilità di accedere a finanziamenti, anche in compartecipazione, da parte dello Stato o di altri soggetti.
I 28,5 miliardi di investimenti previsti nel 2000 possono essere così suddivisi:
per tipo di finanziamento: