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RELAZIONE AL BILANCIO DI PREVISIONE 1999
dell'Assessore alle Finanze Fabrizio Tonini Cardinali

 

ASPETTI GENERALI

"La performance finanziaria del Comune è peggiorata negli ultimi quattro anni. Il margine operativo si e’ infatti ridotto al 4% delle entrate nel 1997 rispetto al 9% nel 1994 ed il deficit dopo il rimborso del debito è passato dall'1% al 33% delle entrate totali. La ragione di tale riduzione risiede essenzialmente nel calo dei trasferimenti statali, non compensato da un aumento delle entrate fiscali dirette ed abbinato ad un aumento importante delle spese correnti. Simultaneamente il Comune ha dato avvio a un vasto programma di investimenti che ha contribuito all’aumento del debito" (dal comunicato stampa della Standard & Poor’s, Società che ha attribuito a Jesi nel dicembre scorso il rating "BBB" stabile).

Quanto sopra costituisce un ottimo spunto di riflessione per affrontare il bilancio di previsione 1999 e quello triennale 1999-2001. Nei prossimi esercizi finanziari tutti gli sforzi saranno incentrati nella razionalizzazione e nel contenimento della spesa, nel controllo e, ove possibile, nella riduzione dell’indebitamento per gli investimenti e, infine, nell’attivazione di meccanismi che possano stemperare la rigidità del bilancio comunale.

Fattori importanti da tener presenti sono:

Non è pensabile che tutti i problemi possano essere risolti nell’arco di un esercizio finanziario. Altrimenti, rischieremmo un carico eccessivo sui cittadini con il contemporaneo ricorso all’aumento della pressione fiscale e al taglio dei servizi. È per questo che il 1999 può dirsi un anno di transizione verso bilanci comunali "più tranquilli" che beneficeranno di quanto, nel prossimo annuo, attueremo in materia di:

UN BILANCIO CARATTERIZZATO DAL CONTENIMENTO DELLA SPESA

Premesso tutto ciò, se l’anno 1998 è stato condizionato da un bilancio non rispondente alle reali esigenze dell’Ente, che ha subito continue variazioni per rinforzare capitoli sguarniti di risorse e tagliare quelli con disponibilità eccessiva (anche con soppressione di iniziative per le quali non si realizzava la corrispondente entrata); e se tale situazione si è potuta controllare grazie anche agli ottimi risultati ottenuti dalla rinegoziazione dei mutui, dalla attivazione di nuove entrate (soprattutto da sponsor privati), dal recupero dell’evasione in materia tributaria, dalle vendite di patrimonio immobiliare con il cui ricavato si è potuta finanziare la parte corrente destinata alle manutenzioni non rinviabili, per l’anno 1999 avremo sicuramente una situazione, almeno contabilmente, più facilmente gestibile.

Nel predisporre il bilancio 1999, si sono tenuti in considerazione, oltre alle riflessioni poste dalla Standard & Poor’s, anche i dati emergenti dalla delibera consiliare di assestamento del bilancio di previsione 1998 n. 302 del 30.11.1998 in quanto tale atto fotografava le reali esigenze del bilancio comunale.

Ne risulta un bilancio concreto, vero, che mette a disposizione le risorse finanziare, salvo imprevisti, necessarie. Ma, nel contempo, è un bilancio che dovrà essere costantemente tenuto sotto controllo e la parola d’ordine sarà realizzare tutte le economie possibili, al fine di poter finanziare con mezzi propri gli investimenti, abbattendo in tal modo il tasso di indebitamento del nostro Comune. Impegno dovrà dimostrarsi nel reperire risorse da privati attraverso il loro coinvolgimento in iniziative da progettare e gestire insieme, altrimenti non realizzabili.

È un bilancio che è frutto della collaborazione fra parte politica e parte amministrativa, fra la Giunta e i Dirigenti. Collaborazione che ha permesso di effettuare nella parte corrente tagli ragionati e concordati per 8.700.= milioni rispetto alle richieste pervenute dai vari settori e, rispetto al 1998, una contrazione delle spesa corrente per 3.900 mln (esclusi gli 850 milioni del deficit 1997 del C.P.A.).

Tali economie, purtroppo, se rispondono all’invito della Standard & Poor’s di invertire la tendenza all’espansione della spesa, non sono state sufficienti ad evitare il ricorso ad un aumento della imposizione fiscale comunale, che è stato pero’ attuato chiedendo il minimo indispensabile per poter far vivere l’Ente e solo dopo aver realizzato le economie sopra descritte.

Tale duplice operazione (3.900 milioni di tagli alle spese e 2.650 mln di entrate derivanti dalla manovra fiscale) ha permesso di non tagliare servizi ma anzi, come meglio potrà leggersi nelle relazioni dei singoli Assessorati, la possibilita’ di crearne di nuovi.

LA POLITICA DELLE ENTRATE

Si è dovuti ricorrere ad aumenti delle entrate proprie. È su tale aspetto, delicato e sicuramente impopolare, ma purtroppo necessario, che si vuole subito porre l’attenzione.

La necessità è derivata per un verso dal fatto (oramai tendenza inarrestabile come rilevato anche dalla Società che ci ha attribuito il rating) che anche quest’anno ci troviamo di fronte ad un calo di trasferimenti da parte di Stato ed altri Enti per circa 1.530 mln. 1.530 mln che, uniti alla mancata copertura da parte dello Stato del maggior costo del personale dovuto al rinnovo contrattuale (700 mln) diventano in un solo colpo 2.230 mln.

Per l’altro verso, abbiamo sentito il dovere di riconfermare l’impegno preso caricandoci il problema degli ex II.RR.B. che nel 1999 significa stanziamenti per 1.700 milioni. E ciò quale gesto di solidarietà verso una fascia di popolazione, e in essa, soprattutto, la parte degli anziani non autosufficienti, che solo dal "pubblico" può avere garantita la certezza di un minimo di dignità nel periodo più difficile della vita.

Ebbene, per sopportare questo peso di 3.930 mln (non essendo stati sufficienti i tagli alle spese effettuati e destinati a coprire anche altre minori entrate) abbiamo richiesto alla Città uno sforzo in termini di tasse pari a lire 2.650 mln, che deriva dall’applicazione dell’addizionale IPREF per lo 0,1% (contro lo 0,2% consentito dalla Legge), e una modifica delle aliquote Ici cercando pero’ di non gravare troppo sulle famiglie. Inalterata risulta l’aliquota del 4,5 per mille sulla prima casa, mentre aumentata è l’aliquota ordinaria del 5,5 per mille, differenziata a seconda dei casi (6 per mille terreni agricoli, 7 per mille aree fabbricabili, 6,85 per mille il resto). Resta al 7 per mille l'aliquota per le abitazioni sfitte.

In tal modo si è cercato di non caricare troppo il peso sul reddito (addizionale IRPEF) preferendo invece ricorrere ad una tassa sul patrimonio quale l’ICI, tutelando però il diritto costituzionalmente garantito della abitazione in proprietà frutto spesso di sacrifici nella sua realizzazione.

Si potrà obiettare che città vicine alla nostra hanno fatto ricorso solamente all’una o all’altra delle possibilità. Ma la stragrande maggioranza dei Comuni a noi paragonabili hanno già da anni aliquote ICI superiori alle nostre, per cui facilmente possono far ricorso o alla sola applicazione dell’addizionale IRPEF o ai soli ritocchi delle aliquote ICI.

E comunque, la nostra città, a differenza delle altre, vede la presenza di due fattori che appesantiscono il bilancio: a) un prestito obbligazionario di 15 miliardi (BOC), che, pur se ottimo strumento finanziario, costituisce per l’importo un serio appesantimento nella parte corrente; b) il recente assorbimento degli II.RR.B., che presuppone interventi di razionalizzazione non certo attuabili nel breve spazio di un paio di esercizi finanziari.

Particolare impegno verra’ posto per il recupero dell’evasione ICI relativamente all’anno 1996, dotando l’Ufficio Tributi di risorse finanziarie, umane e tecnologiche adeguate. E sempre con riguardo all’ICI si attiverà un controllo delle aree fabbricabili, che sembrano dare un gettito inferiore alle aspettative.

Come controlli campione verranno effettuati in zone della città, esaminate attentamente riguardo al gettito fiscale.

Rilevante, in tal senso, sarà il contributo che verrà fornito dalla Società che gratuitamente, grazie al contratto di Tesoreria, collaborerà con noi per la creazione di una aggiornata banca dati "dialogante" con archivi curati anche da altri soggetti, da utilizzare anche per la ricerca delle sacche di evasione ed elusione fiscale. Grazie a tale apporto, verrà attivato un progetto di fiscalità locale che, nell’arco di tre anni, ci permetterà di razionalizzare il processo di gestione delle entrate in tutte le sue fasi e curerà in particolar modo l’aspetto dell’equità fiscale facilitando il rapporto Comune-cittadino-contribuente con il perseguimento della massima correttezza, chiarezza e trasparenza nell’azione amministrativa.

Il 1999 vedrà anche la concreta applicazione dei regolamenti in tema di fiscalità locale approvati negli ultimi mesi dell’anno 1998 dal Consiglio comunale.

Ritocchi subiranno inoltre quelle tariffe relative ai servizi a domanda individuale ferme da anni.

Relativamente ai servizi produttivi, il 1998 ha visto una ristrutturazione della Azienda agraria del Comune, che comporterà nel 1999 un aumento della redditività. Il prossimo anno vedrà l’attuazione del progetto che Azienda Agraria ed ASSAM hanno elaborato secondo i criteri della politica agricola della Comunità Europea con l’avvio e lo sviluppo di colture ed allevamenti ecocompatibili. La nostra Azienda, oltre che fonte di reddito, sarà anche un ottimo strumento di incentivazione e riconversione del modo di essere della agricoltura nella media Vallesina.

E se il 1998 è stato l’anno della Azienda Agraria, il 1999 sarà dedicato alle farmacie comunali con la rimozione degli ostacoli ad una maggiore produttività. Relativamente alla farmacia di Corso Matteotti ci confronteremo con la AUSL affinché se ne riveda l’organizzazione. Non è da escludere un nuovo modo per il Comune di essere presente in tale importante settore.

Entrate deriveranno anche dalla vendita del patrimonio immobiliare, come sopra accennato. Tali risorse saranno destinate in parte a finanziare investimenti e in parte ad attuare riforme strutturali a beneficio della spesa corrente.

Anche il settore urbanistica costituisce una importante fonte di entrate per il bilancio comunale, con operazioni meglio specificate nella relazione dell’Assessore al ramo. Si vuol solo notare che tutto questo è indice di vitalità della nostra città che, se maggiormente supportata dalla azione normativa del Comune, potrà ripetersi ed ampliarsi negli anni futuri.

Infine, non è da sottacere la ricchezza che deriverà per la nostra città, con positivi riflessi anche per le entrate comunali, dagli insediamenti in ZIPA 2 e ZIPA 3 che si concretizzeranno nel 1999.

L’ALLEGGERIMENTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA

Nel 1999 saranno concretamente affrontati e, si spera, risolti problemi che appesantiscono e irrigidiscono la gestione finanziaria dell’Ente.

Entro la prossima estate si dovranno definire le questioni pendenti con A.U.S.L. e Provincia, che permetterà al Comune di recuperare somme vantate da anni; non è escluso, a tal proposito, l’eventuale ricorso ad azioni giudiziarie, qualora non si addivenisse ad accordi in via bonaria.

Sempre entro la prossima estate, verrà data una risposta definitiva alla questione del salvo conguaglio, che, da un primo esame della controproposta pervenuta dagli assegnatari degli alloggi, potrebbe comportare un parziale rinuncia dei crediti da parte del Comune. Una cosa comunque è certa: qualora non si addivenisse ad un accordo (e questa è l’intenzione della Amministrazione comunale), non si potrà procrastinare ulteriormente il ricorso al recupero giudiziale del nostro credito.

Entro il prossimo autunno verranno finalmente completati i lavori del cimitero in modo da permettere innanzitutto l’inizio di incisive operazioni di traslazione delle salme tumulate provvisoriamente e, dal punto di vista finanziario, il recupero, attraverso una massiccia vendita dei loculi, delle somme anticipate dal Comune

Relativamente ai crediti nel settore dello sport, purtroppo non si potranno evitare divieti di utilizzo degli impianti e recupero giudiziale nei confronti di quelle società che non intendono mettersi in regola. La funzione sociale dello sport va riconosciuta, ma sicuramente tale riconoscimento non può avvenire a scapito di altre iniziative che sia il Comune che la società civile attuano nel settore dei servizi alla persona.

LA GESTIONE DEL BILANCIO

Oltre agli interventi sopra accennati, che tendono a porre rimedio a situazioni già presenti, il 1999 vedrà anche l’attuazione di un progetto che guarda al futuro e che sara’ molto utile nella gestione finanziaria.

Grazie al contributo di una Banca locale, attiveremo nel 1999, attraverso la forma della borsa di studio, il controllo di gestione, indispensabile strumento per il corretto utilizzo delle risorse, non solo finanziarie, e per la riduzione degli sprechi che, anche involontariamente, possono riscontrarsi nella gestione del nostro bilancio.

Il fatto che il 1999 vede fondi non abbondanti ma certamente, se ben gestiti, sufficienti a coprire l’intero anno non deve essere il traguardo raggiunto ma solo il punto di partenza affinché, in una situazione di relativa tranquillità, più che affannarci al reperimento di risorse mancanti ci si dedichi a perseguire economie nella spesa da utilizzare per ridurre il ricorso ai mutui, e quindi l’indebitamento, e per affrontare i rischi derivanti dalla possibile non realizzazione di alcune entrate allo stato non certe nella loro esatta entità.

La fattiva collaborazione dei dirigenti già dimostrata al momento della stesura del bilancio di previsione fa ben sperare che quanto sopra possa essere raggiunto.

Importante sara’ il puntuale controllo della spesa del personale, l’utilizzo per lo stretto indispensabile del personale a tempo determinato. Si è voluto, col bilancio del 1999, sanare tutte le pendenze riguardanti il personale. Si sono stanziati fondi sia per la formazione che per la dotazione informatica degli uffici. Sono questi, tutti benefici che potranno andare a favore di chi presta la propria opera all’interno del Comune, ma anche a favore del bilancio stesso.

Credito viene dato in bilancio al settore dei servizi socio-educativi, l’altra grande spesa corrente del Comune, sicuri che per razionalizzare ed ottimizzare servono investimenti iniziali. Ma tali investimenti dovranno produrre frutti nei bilanci a partire dall’anno 2000, perché sono destinati alla razionalizzazione dei servizi, a forme gestionali alternative i cui positivi effetti sulla spesa non si faranno sicuramente attendere.

Anche al Centro Polivalente Anziani, a cui verranno attribuiti maggiori compiti nel 1999, sono stati assegnati i fondi necessari all’attuazione dei miglioramenti gestionali e strutturali. Tale azione porterà ad un maggior coinvolgimento della AUSL derivante dalla consapevolezza che, quanto stiamo facendo, garantisce un salto di qualità nella assistenza, pure sanitaria, impropriamente fornita agli ospiti. E se solo nel 2000 vedremo i primi risultati in termini di bilancio, il 1999 ci porterà ad un salto di qualità nell’erogazione del servizio.

Nei servizi tecnici, il 1999 vede la partenza della gestione del servizio acquedotto in ambito "Gorgovivo". Tale operazione ha comportato benefici dell’ordine di circa 400 milioni al bilancio comunale, sia relativamente al 1999 che agli anni futuri. La strada di razionalizzazione dei servizi proseguirà nel 1999 ponendo l’attenzione sul settore della igiene urbana.

GLI INVESTIMENTI

Occorre mettere un freno alla forte accelerazione che l’emissione dei BOC 1997 ha impresso al settore delle opere pubbliche.

E se ciò sembrerebbe contraddetto dal fatto che nel 1999 sono previsti nuovi investimenti per complessivi 65 miliardi. Ma, in realtà, 4,5 miliardi di investimenti sono finanziati con mezzi propri, 40,3 miliardi con altre forme e 20 miliardi con mutui (con l’intento, in quest’ultimo caso, di ricorrere ad accensioni per un importo non superiore a 12/13 miliardi, essendo state, parte delle opere, indicate al solo fine di poter attivare l’eventuale progettazione e comunque con il riferimento ad una scala delle priorità).

L’attuale livello di indebitamento non consente, almeno per tutto l’anno 1999, l’emissione dei 20 miliardi di BOC previsti già nel 1998. Casomai, potranno essere esaminate emissioni ridotte, a fermo, e destinate a finanziare particolari opere che comportino per il Comune un ritorno utile per ammortizzare l’investimento.

Gli investimenti, a parte quelli riguardanti il completamento della prima fase del processo di informatizzazione dell’Ente, la dotazione al settore urbanistico di strumenti aggiornati e quelli relativi alle forniture economali, interesseranno ovviamente per la gran parte il settore delle opere pubbliche, dove particolare attenzione verrà riservata al completamento degli interventi riguardanti il centro storico, alla viabilità, alla messa a norma, alla sicurezza e alla manutenzione degli edifici comunali, al completamento del cimitero, alla ristrutturazione della Casa di Riposo non più rinviabile, alla progettazione della sistemazione definitiva di Piazza Colocci, all’ambiente.

L’assicurazione che si vuol dare è che non avremo, nel 1999, un appesantimento della parte corrente destinata al rimborso dei mutui ma anzi si potrà verificare, a consuntivo, una contrazione di tale parte della spesa.

CONCLUSIONE

Si è preso le mosse dalla relazione della Standard & Poor’s per evidenziare le tre linee che ispirano il bilancio 1999:

  1. parziale recupero delle minori somme derivanti dai trasferimenti statali;
  2. controllo, riduzione e ristrutturazione della spesa corrente;
  3. mantenimento dell’attuale livello di indebitamento per gli investimenti con possibilità di riduzione in sede di consuntivo 1999.

Ma, di fronte a questi indirizzi e obiettivi tecnici, che il bilancio 1999 persegue non caricandone tutto il peso sui cittadini, l’Amministrazione comunale ha voluto lanciare con lo strumento di programmazione finanziaria un messaggio alla città che può essere così sintetizzato:

Dalle relazioni del Sindaco e degli Assessori si potrà avere conferma di quanto affermato.


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