ALLEGATO "A"
 
 
DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE Regione Marche 1994-99
 
OB 5b Azione 2.1.4
 
"Aiuti agli investimenti delle PMI industriali ed artigiane per ridurre l'impatto ambientale e migliorare la sicurezza sul lavoro"
 
BANDO DI ACCESSO
 
L'azione si propone di intervenire nei processi produttivi delle imprese per ridurre i vari tipi di inquinamento, favorire il riutilizzo dei residui di lavorazione a fini produttivi ed energetici e delle macerie da demolizione ai fini della realizzazione di materie prime e secondarie, nonché di migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro.
 
1. SOGGETTI BENEFICIARI
 
Sono considerati ammissibili le piccole e medie imprese singole ed associate appartenenti ai settori di cui alle lettere C, D, E della classificazione delle attività economiche ISTAT 1991 e corrispondenti alla definizione della "Disciplina Comunitaria degli Aiuti di Stato alle piccole e medie imprese" n. 96/C 213/04 del 23/07/1996 (Allegato 1).
 
Sono escluse le imprese operanti nei seguenti settori e comparti (allegato 2):
produzioni siderurgiche di cui all.1 del trattato CECA (NACE 221)
costruzioni e riparazioni navali (NACE 361.1, 361.2)
produzione di fibre artificiali (NACE 260)
industrie automobilistiche (NACE 351)
industrie di trasformazione prodotti agricoli
 
Le imprese che effettuano investimenti ambientali (di cui alle lettere a, b, c, d, f, h) devono risultare già in regola con le norme obbligatorie nazionali o comunitarie vigenti in materia di tutela e salvaguardia dell'ambiente.
 
2. LOCALIZZAZIONE
 
Gli interventi devono essere localizzati nei comuni, di seguito elencati, rientranti nell'area dell'Ob 5b di cui allegato 6 del presente bando
 
3. OBIETTIVI
 
Gli interventi devono perseguire i seguenti obiettivi :
  1. ridurre la quantità e/o la pericolosità delle emissioni, al fine di un minor inquinamento atmosferico, idrico ed acustico;
  2. ridurre la quantità e/o la pericolosità dei rifiuti prodotti;
  3. ridurre il fabbisogno energetico;
  4. recuperare e riutilizzare i residui di lavorazione a fini produttivi e/o energetici;
  5. incentivare forme di autosmaltimento dei rifiuti;
  6. riutilizzare le macerie da demolizione ai fini della realizzazione di materie prime e secondarie utilizzabili nel ciclo produttivo e/o nella realizzazione di opere pubbliche;
  7. migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro.
 
4. INTERVENTI AMMISSIBILI
 
Gli interventi da finanziare riguardano le seguenti azioni:
  1. introduzione di componenti, attrezzature o sistemi volti alla riduzione della quantità e/o pericolosità dei rifiuti prodotti;
  2. adozione di impianti di riciclo o riuso di acque reflue provenienti dal ciclo produttivo;
  3. iniziative volte al recupero e al riutilizzo degli scarti di lavorazione ai fini produttivi e/o energetici;
  4. interventi volti a ridurre le emissioni in atmosfera, sia attraverso l'installazione di componenti, impianti o sistemi che producono effetti sia all'interno che all'esterno del ciclo produttivo (quali ad esempio, filtri a manica, a tasca, a tessuto, post combustori catalitici o termici, filtri a carboni attivi, sistemi di abbattimento a umido o misti, sistemi ad assorbimento e catalizzatori per polveri);
  5. interventi sul ciclo produttivo e/o sui singoli beni strumentali per ridurre l'inquinamento acustico, sia all'interno dell'insediamento produttivo, che all'esterno (quali, ad esempio, barriere antirumore, interventi di insonorizzazione delle singole macchine operative nell'ambito dello stabilimento);
  6. realizzazione di impianti di autosmaltimento nei luoghi stessi di produzione;
  7. interventi rilevanti sul ciclo produttivo per la tutela della salute e della sicurezza degli ambienti di lavoro (impianti di aspirazione, impianti antincendio, adeguamento degli impianti elettrici alla normativa antincendio);
  8. introduzione di macchinari e/o impianti volti a ridurre, in misura consistente, il fabbisogno energetico;
  9. rinnovo o acquisizione di macchinari, attrezzature e sistemi tecnologici per attività produttive nel settore dei macinati edili, al fine della realizzazione di materie prime o secondarie, utilizzabili nel ciclo produttivo e/o nella realizzazione di opere pubbliche. Relativamente a tale categoria, sono ammissibili anche le spese inerenti opere ed impianti fissi fino ad un massimo del 20% dell'investimento complessivo comprese quelle relative all'acquisto di aree che, comunque, non possono superare il 10% dell'investimento complessivo.
 
Ai sensi della disciplina comunitaria sugli aiuti all'ambiente (GUCE C 72/03 del 10.03.94) sono autorizzati gli aiuti agli investimenti destinati a ridurre o ad eliminare l'inquinamento e le nocività ambientali ovvero ad adeguare i metodi di produzione ai fini della salvaguardia dell'ambiente. Si precisa che nessun aiuto può di norma, essere concesso agli investimenti necessari per conformare i nuovi impianti a norme obbligatorie i cui termini di adeguamento siano scaduti. I costi ammissibili devono limitarsi strettamente ai costi di investimento aggiuntivi necessari per conseguire gli obiettivi di protezione ambientale.
 
Sono esclusi i costi degli investimenti di carattere generale non ascrivibili alla tutela dell'ambiente.
 
Pertanto, quando vengono costruiti nuovi impianti o vengono sostituiti quelli esistenti non saranno ritenute ammissibili le spese di investimento sostenute unicamente per creare o sostituire la capacità produttiva senza migliorarne la compatibilità ambientale.
 
Analogamente, laddove gli investimenti incrementino la capacità degli impianti esistenti e ne migliorino la compatibilità ambientale, i costi saranno considerati ammissibili in proporzione alla capacità iniziale dell'impianto.
 
Qualora l'intervento comporti l'adeguamento a nuove norme obbligatorie o ad altri nuovi obblighi giuridici i cui termini di adeguamento non siano scaduti, l'aiuto può essere concesso solo per impianti esistenti da almeno due anni al momento dell'entrata in vigore delle nuove norme o dei nuovi obblighi.
 
Le imprese che invece di adattare semplicemente gli impianti installati da più di due anni decidano di sostituirli con impianti nuovi che rispondano alle nuove norme, possono beneficiare di aiuti per la quota di investimenti corrispondente ai costi di adattamento dei vecchi impianti.
 
Qualora coesistano più disposizioni obbligatorie di salvaguardia ambientale (nazionali, regionali o comunitarie) deve farsi riferimento alla disposizione più rigorosa.
 
5. MISURA DEL CONTRIBUTO
 
A seconda della tipologia dell'intervento le imprese beneficiarie possono optare, a loro scelta, tra le seguenti soluzioni :
 
A) per la realizzazione dei seguenti interventi:
  1. interventi sul ciclo produttivo e/o sui singoli beni strumentali per ridurre l'inquinamento acustico, sia all'interno dell'insediamento produttivo, che all'esterno (quali, ad esempio, barriere antirumore, interventi di insonorizzazione delle singole macchine operative nell'ambito dello stabilimento);
  1. interventi rilevanti sul ciclo produttivo per la tutela della salute e della sicurezza degli ambienti di lavoro (impianti di aspirazione, impianti antincendio, adeguamento degli impianti elettrici alla normativa antincendio);
  1. rinnovo o acquisizione di macchinari, attrezzature e sistemi tecnologici per attività produttive nel settore dei macinati edili, al fine della realizzazione di materie prime o secondarie, utilizzabili nel ciclo produttivo e/o nella realizzazione di opere pubbliche. Relativamente a tale categoria, sono ammissibili anche le spese inerenti opere ed impianti fissi fino ad un massimo del 20% dell'investimento complessivo comprese quelle relative all'acquisto di aree che, comunque, non possono superare il 10% dell'investimento complessivo.
1. un contributo pubblico a fondo perduto pari al 50%, fino ad un massimo di 200 milioni (limite "de minimis"), del costo dell'investimento sostenuto;
 
oppure
 
2. un contributo pubblico a fondo perduto con le seguenti percentuali:
 
B) per la realizzazione dei seguenti interventi:
  1. introduzione di componenti, attrezzature o sistemi volti alla riduzione della quantità e/o pericolosità dei rifiuti prodotti;
  2. adozione di impianti di riciclo o riuso di acque reflue provenienti dal ciclo produttivo;
  3. iniziative volte al recupero e al riutilizzo degli scarti di lavorazione ai fini produttivi e/o energetici;
  4. interventi. volti a ridurre le emissioni in atmosfera, sia attraverso l'installazione di componenti, impianti o sistemi che producono effetti sia all'interno che all'esterno del ciclo produttivo (quali ad esempio, filtri a manica, a tasca, tessuto, post combustori catalitici o termici, filtri a carboni attivi, sistemi di abbattimento a umido o misti, sistemi ad assorbimento e catalizzatori per polveri);
  5. realizzazione di impianti di autosmaltimento nei luoghi stessi di produzione;
  6. introduzione di macchinari e/o impianti volti a ridurre, in misura consistente, il fabbisogno energetico
1. un contributo pubblico a fondo perduto pari al 50%, fino ad un massimo di 200 milioni (limite "de minimis"), del costo dell'investimento sostenuto.
 
Oppure
 
2. un contributo pubblico a fondo perduto pari al 25%, fino ed un massimo di 500 milioni, del costo dell'investimento sostenuto.
 
Nel caso in cui l'impresa beneficiaria opti per il contributo a fondo perduto pari al 50% del costo dell'investimento sostenuto, tale contributo verrà erogato nel rispetto della disciplina comunitaria sul "de minimis", (GUCE n. C 68 del 6/03/96), con formale assunzione dell'impegno che qualsiasi altro aiuto supplementare, concesso alla medesima impresa a titolo della regola "de minimis", non faccia si che l'importo complessivo di aiuti, erogati a tale titolo all'impresa stessa, ecceda il limite di 100.000 ECU su un periodo di tre anni.
 
Per le irnprese che effettuano investimenti nei Comuni maggiormente interessati dalla crisi sismica iniziata il 26/9/97, da individuarsi sulla base della normativa nazionale e regionale, l'intensità del contributo è elevata nell'ambito del "de minimis", al 60% del costo dell'investimento sostenuto, che rimarrà sospeso fino al momento dell'approvazione definitiva della relativa scheda da parte della Commissione europea. Sarà cura della regione elevare automaticamente la percentuale del contributo, a seguito degli accertamenti eseguiti d'ufficio, a favore dei beneficiari che ne abbiano diritto.
 
Nel caso in cui l'impresa abbia già ottenuto contributi "de minimis" per l'importo massimo di 200 milioni, deve obbligatoriamente optare per la soluzione prevista dal regime notificato (caso A punto2; caso B punto 2).
 
L'impresa che ha già ottenuto contributi "de minimis", senza raggiungerne peraltro il limite massimo ed opti per questa soluzione, può ottenere un contributo massimo pari alla parte restante, fino al raggiungimento del limite di 200 milioni.
 
Se l'impresa realizza interventi misti, (es: intervento a) ed intervento g) ), ad ognuno di questi verrà applicata la percentuale prevista per la tipologia d'intervento nel rispetto della scelta operata dall'impresa.
 
Il limite minimo dell'investimento è di lire 50.000.000, il limite massimo è di lire 2.000.000.000.
 
Il contributo pubblico erogato non è cumulabile con altre agevolazioni pubbliche concesse per lo stesso investimento, fatta eccezione per i benefici concessi all'azione 1.3 "sostegno finanziario alle PMI industriale ed artigiane (fondo di garanzia)" purché entro la percentuale di contributo prevista.
 
Gli investimenti per i quali è concesso il contributo devono essere corrispondenti a quelli indicati nella domanda di contributo.
 
Gli impianti, i macchinari e le attrezzature non possono essere distolti dall'uso previsto né alienati per un periodo di almeno cinque anni salvo che per miglioramento tecnologico.
 
6.PROCEDURA
 
La domanda di ammissione ai contributi redatta in carta legale, secondo il modello di cui all'allegato A deve essere sottoscritta dal legale rappresentante con firma autenticata ai sensi della legge 04.01.1968 n. 15 e deve essere trasmessa unicamente con raccomandata A.R. alla Giunta Regione Marche – Servizio Artigianato - Industria. Ob 5 b Misura 2.1.4 - Via Tiziano, 44 60125 Ancona, per l'anno 1998 entro il 31 luglio, per l'anno 1999 entro il 30 giugno.
 
La data di presentazione è stabilita dalla data del timbro di spedizione apposto dall'ufficio postale. Per ogni scadenza non è ammessa più di una domanda di contributo per ogni impresa, ancorché comprensiva di più interventi progettuali e complessivamente rientranti nei limiti del finanziamento.
 
La regione si riserva comunque di richiedere ogni documento o chiarimento ritenuto necessario ai fini istruttori. In tal caso la documentazione richiesta deve essere trasmessa entro il termine di 15 giorni dal ricevimento della nota in questione.
 
La domanda deve essere corredata dai seguenti allegati:
A.1 - notizie sull'impresa richiedente;
A.2 - relazione tecnica ed economica a firma di professionista iscritto ad un ordine, collegio o albo professionale (allegare curriculum sottoscritto con firma autenticata con gli estremi dell'iscrizione e almeno tre interventi referenziati in materia in data non anteriore all'01.01.1991).
A.3 - elenco delle spese.
 
e dalla seguente documentazione:
- planimetria del luogo ove verrà eseguito l'investimento;
- tre preventivi dettagliati per l'acquisto di macchinari e di attrezzature o in alternativa le fatture per gli investimenti già effettuati.
 
 
7. SPESE AMMISSIBILI A FINANZIAMENTO
 
Le spese ammissibili a finanziamento al netto IVA sono relative a:
  1. progettazione e direzione lavori dell'iniziativa per un massimo del 7% dell'investimento e solo nel caso in cui sia stata eseguita da un professionista iscritto ad un ordine, collegio o albo professionale (allegare curriculum sottoscritto con firma autenticata con gli estremi dell'iscrizione e almeno tre interventi referenziati in materia in data non anteriore all'01.01.1991).
  2. acquisto macchinari, attrezzature nuovi di fabbrica;
  3. opere edili e di allacciamento;
  4. impianti;
  5. opere ed impianti fissi fino ad un massimo del 20% dell'investimento complessivo e solo per attività produttive nel settore dei macinati edili;
  6. acquisto di aree fino ad un massimo del 10% dell'investimento complessivo e solo per attività produttive nel settore dei macinati edili.
Per i macchinari ed attrezzature, il costo viene determinato sulla base di tre preventivi che devono riferirsi a macchinari e attrezzature aventi medesime caratteristiche di efficienza potenzialità e qualità (allegato 3), ove ciò non fosse possibile produrre una dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà attestante la motivazione e la congruità delle spese per le quali si chiede il contributo.
 
Per i beni di importazione il costo è determinato sulla base del tasso di cambio della valuta alla data di fatturazione.
 
I macchinari, le attrezzature, i sistemi e le apparecchiature oggetto del contributo devono essere:
quelli col miglior rapporto qualità/prezzo;
di nuova fabbricazione;
installati in unità focali ove opera il soggetto beneficiario.
 
Le spese sostenute per le opere edili e di allacciamento possono riguardare esclusivamente le prestazioni funzionali alla realizzazione dell'intervento (escavazioni, opere murarie, ecc). Pertanto restano escluse tutte le spese generiche riferibili all'acquisto di materiali vari (cemento, ferro, materiale elettrico ecc.)
 
Sono ammesse a finanziamento le spese per impianti ed attrezzature a decorrere per l'anno 1998 dal 1° Luglio1987, per l'anno 1999 dal 1 agosto 1998 e gli investimenti devono essere realizzati entro un anno dalla data di comunicazione dell'ammissione ai benefici.
 
Gli investimenti si intendono realizzati secondo le modalità ed entro i limiti indicati dal presente bando di accesso, ove risulti che:
 
a) i beni siano stati consegnati;
b) le opere siano state realizzate;
c) le spese siano state fatturate ed interamente quietanzate entro la data di rendicontazione ;
d) siano stati raggiunti gli obiettivi indicati;
e) nel caso di investimenti realizzati in leasing:
 
Sono escluse dalle agevolazioni le seguenti spese:
  1. relative ad investimenti non direttamente funzionali al programma agevolabile;
  2. destinate ad interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria;
  3. relative ad investimenti realizzati mediante commesse interne o oggetto di autofatturazione;
  4. relative ad imposte, spese notarili, interessi passivi, oneri accessori, trasporto e imballaggio;
  5. destinate all'acquisizione di macchinari usati o installati presso aziende diverse da quella richiedente;
  6. acquisto di mezzi mobili autorizzati alla circolazione esterna;
  7. spese generiche riferibili all'acquisto di materiali vari (cemento, ferro, materiale elettrico ecc.).
 
8. VALUTAZIONE DEI PROGETTI
 
L'esame delle domande sotto il profilo dell'ammissibilità formale e sotto il profilo tecnico ed economico, è svolto da un gruppo di lavoro costituito presso il Servizio Industria - Artigianato ed assistito da esperti dei Servizi multizonali delle A.U.S.L., seguendo i criteri di valutazione indicati nell'allegato 4.
 
Il gruppo di lavoro entro 180 giorni successivi alla scadenza di presentazione delle domande, predispone la graduatoria di merito dei progetti ammessi quantificando anche le spese da ammettere al finanziamento.
 
Il gruppo di lavoro, per l'espletamento dei suoi compiti, così come l'Ufficio Industria in sede di rendicontazione, sarà coadiuvato da funzionari dei servizi regionali competenti in materia.
 
Il Dirigente del Servizio Industria e Artigianato, con proprio decreto e previa acquisizione, ove necessaria, della documentazione antimafia, approva la graduatoria ed ammette a finanziamento la spesa per ogni singolo progetto, tenuto conto del parere del predetto gruppo di lavoro.
 
I contributi saranno concessi, fino alla concorrenza delle somme disponibili, alle imprese utilmente collocate nella graduatoria predisposta sulla base dei criteri e priorità indicate nell'allegato 4.
 
Gli interventi utilmente inseriti nella summenzionata graduatoria ma non finanziati per carenza di fondi disponibili, potranno essere soddisfatti attraverso l'utilizzo di eventuali economie di gestione.
 
9. LIQUIDAZIONE DEI BENEFICI
 
Ad avvenuta esecutività del decreto del Dirigente del Servizio, di concessione dei benefici, il Sevizio Industria ed Artigianato provvede a darne formale comunicazione ai soggetti interessati.
 
L'impresa beneficiaria è tenuta a confermare con raccomandata a.r., alla Regione Marche entro 80 giorni dalla comunicazione di cui sopra la conferma dell'investimento pena la decadenza dai benefici.
 
La rendicontazione delle spese deve essere effettuata entro e non oltre il 120 giorno successivo alla data di scadenza dell'intervento.
 
All'atto della liquidazione del contributo la ditta non deve essere soggetta a concordato preventivo, a fallimento o liquidazione.
 
La liquidazione del contributo è subordinata all'acquisizione, agli atti del predetto Servizio, della seguente documentazione in originale o in copia conforme all'originale:
  1. certificato di iscrizione INPS attestante il settore di appartenenza;
  2. certificato di iscrizione al registro delle imprese della camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura attestante l'assenza di procedure concorsuali;
  3. coordinate bancarie del conto corrente sul quale accreditare il contributo;
  4. perizia giurata, da parte di un professionista iscritto ad un ordine, collegio o albo professionale (allegare curriculum sottoscritto con firma autenticata con gli estremi dell'iscrizione e almeno tre interventi referenziati in materia in data non anteriore al 01.01.1991). In tale perizia si dichiara: l'inizio e la fine dei lavori, la tipologia, il costo degli investimenti, la realizzazione dell'impianto conformemente al progetto approvato, i risultati raggiunti a seguito dell'intervento effettuato e, nel caso di investimenti ambientali, il rispetto delle norme vigenti in materia di tutela e salvaguardia dell'ambiente . Tale perizia deve essere controfirmata dal legale rappresentante dell'impresa;
  5. fatture originali dei beni acquistati e relative fotocopie, le quali rimangono conservate agli atti del competente Ufficio, accompagnate da appositi quadri riepilogativi (allegato 5).
La quietanza di cui ogni fattura deve essere munita, può consistere in una lettera liberatoria rilasciata dal fornitore, in una ricevuta bancaria o in una ricevuta di contrassegno.
 
Le fatture il cui pagamento non risulti dimostrato con una delle seguenti modalità non sono prese in considerazione ai fini della liquidazione dei benefici concessi.
 
In alterativa a quanto indicato al punto e) può essere presentata una perizia giurata, a firma di un professionista all'uopo abilitato attestante:
La perizia giurata rimane acquisita agli atti dell'Ufficio, al momento della sua presentazione, viene accompagnata dagli originali delle fatture.
 
10. VARIAZIONI
 
Lo svolgimento delle attività e degli investimenti deve essere conforme al progetto originario ammesso ai benefici di legge. In caso di motivate e documentate variazioni al progetto, queste devono essere presentate, in via preventiva, alla Regione Marche.
 
E' ammesso uno scostamento fino ad un massimo del 30% del valore degli investimenti ammessi a contributo.
 
E' ammesso uno scostamento fino ad un massimo del 30% del punteggio totale attribuito agli investimenti ammessi a contributo.
 
Il gruppo di lavoro esamina la proposta di variazione e la valuta positivamente solo nel caso in cui:
La proposta di variazione dopo la valutazione del gruppo di lavoro, può essere ammessa con Decreto del Dirigente del Servizio Industria e Artigianato.
 
11.  REVOCHE
 
La Regione può eseguire ispezioni atte ad accertare l'effettivo svolgimento del progetto di investimento disponendo la revoca dei benefici nei seguenti casi:
La revoca comporta la restituzione dei benefici eventualmente concessi, maggiorata degli interessi legali.
 
12. MONITORAGGIO
 
Al fine di consentire alla regione il monitoraggio delle iniziative intraprese in base al presente bando, i beneficiari si impegnano a fornire, a semplice richiesta dell'ente o di strutture delegate, tutte le informazioni in merito richieste, nonché consentire l'accesso del personale incaricato alle visite e sopralluoghi nei locali oggetto dell'investimento per il quale viene concesso il contributo.
 
13. INFORMAZIONI RELATIVE AL PROCEDIMENTO L. 241/90
 
L'avvio del procedimento avviene il giorno successivo al termine di presentazione delle domande.
 
La durata del procedimento è determinata dalle seguenti fasi:
Responsabile del procedimento: un funzionario del Servizio Artigianato Industria.

 


 

Allegato A
Allegato 1
Allegato 4
Allegato A.1
Allegato 2
Allegato 5
Allegato A.2
Allegato 3
Allegato 6
Allegato A.3