Allegato "A"
LINEE DI PROGRAMMAZIONE REGIONALE PER LA SPERIMENTAZIONE 1999-2000
I.F.T.S. Istruzione e formazione tecnica superiore
Il presente documento contiene le linee di indirizzo che la Regione Marche intende seguire per la sperimentazione delle attività di IFTS per lanno 1999-2000.
Il sistema sarà a regime a partire dallanno formativo 2000-2001.La struttura generale dovrà essere approvata dalla Conferenza Stato-Regioni unificata, e sarà implementata dalla programmazione regionale, a norma dellart.69 della L.144/99.
1- Obiettivi di programmazione IFTS e documentazione di riferimento
Gli obiettivi della programmazione IFTS sono:
Le caratteristiche dei percorsi IFTS sono quelle individuate a livello nazionale con il documento approvato il 9 luglio 1998 dalla Conferenza Stato-Regioni riguardante la Formazione Integrata Superiore, attraverso i lavori del Comitato Nazionale di progettazione (CNP) con il supporto tecnico dellISFOL, nonché dalle successive linee guida e ulteriori documentazioni di indirizzo sotto riportati:
"Linee guida riguardanti la composizione e le funzioni del Comitato regionale di programmazione, promozione, monitoraggio e valutazione della sperimentazione FIS" del giugno 1999
"Dichiarazione dei percorsi IFTS" del luglio 1999
"Linee guida per la predisposizione dei bandi regionali per la sperimentazione dei progetti pilota IFTS e delle misure per lintegrazione dei sistemi anno 1999-2000" del luglio 1999
"Nota metodologica per la descrizione degli standard formativi minimi" del luglio 1999
"Nota sulla classificazione delle figure professionali" del luglio 1999
2- La sperimentazione IFTS nelle Marche
Nellanno 1998 è iniziata anche nelle Marche la sperimentazione per la Formazione Integrata Superiore con il corso pilota per la formazione della figura professionale di "Responsabile della produzione" realizzato in collaborazione tra la facoltà di Ingegneria dell'Università di Ancona, lITIS "Volterra" di Ancona, l'Associazione degli industriali della provincia di Ancona, l'Amministrazione Provinciale di Ancona e le Organizzazioni Sindacali. Il corso ha avuto inizio il 4 ottobre 1999.
Per la sperimentazione 1999, secondo con le indicazioni dettate delle linee guida a livello nazionale, la Regione Marche si è attivata nel seguente modo:
3- Costituzione del Comitato Regionale di programmazione, promozione, monitoraggio e valutazione della sperimentazione FIS 1999-2000
La Regione Marche, in base alle "Linee guida riguardanti la composizione e le funzioni del Comitato regionale di programmazione, promozione, monitoraggio e valutazione della sperimentazione FIS" del giugno 1999, ha provveduto a costituire il Comitato Regionale di Programmazione I.F.T.S. con Delibera di Giunta Regionale n.2093 del 6 agosto 1999 ed a nominare i suoi componenti con Decreto congiunto dei Dirigenti i Servizi Formazione Professionale e Problemi del Lavoro e Servizi Sociali e Pubblica Istruzione n. 4434 del 20 settembre 1999. Tale Comitato risulta ampiamente rappresentativo dei soggetti istituzionali e sociali coinvolgibili nella sperimentazione, ed in base alle nomine effettuate risulta avere la seguente composizione:
Oltre allAssessore alla Formazione Professionale in qualità di Presidente
n.3 rappresentanti dellAmministrazione regionale: uno per ciascuno dei seguenti Servizi Formazione Professionale, Servizi Sociali e Servizio Programmazione
n.8 rappresentanti delle Autonomie locali: uno per ogni Servizio FP Provinciale, uno per Servizio P.I. Provinciale, un rappresentante per i Comuni designato dall'ANCI ed un rappresentante dellUNCEM
n.10 rappresentanti dellAmministrazione periferica del Ministero della Pubblica Istruzione: uno per ognuno dei quattro Provveditorati, uno per la Sovrintendenza Scolastica per le Marche, uno per lIRRSAE ed inoltre 4 Presidi o loro delegati in rappresentanza dei diversi indirizzi di Scuola Media Superiore (da concordare a cura dei Provveditorati)
n.4 rappresentanti del Comitato regionale di coordinamento delle Università, uno per ciascuna Università con sede nelle Marche.
n.11 rappresentanti delle parti sociali significativamente rappresentative a livello regionale: per la loro individuazione, si è fatto riferimento agli enti rappresentati nel Comitato economico e sociale già esistente in base alla LR 46/92 e precisamente:
CIA Agricoltura
CONFINDUSTRIA Marche CONFAPI Industria
CNA Artigianato
CONFESERCENTI CONFCOMMERCIO Commercio
LEGA COOP.VE, CONFCOPERATIVE, Cooperative
CGIL CISL UIL SindacatiAllinterno del Comitato stesso è stato individuato un gruppo di lavoro tecnico operativo con il compito di studiare ed elaborare le proposte da sottoporre al comitato in seduta plenaria.
4 La rilevazione del fabbisogno formativo a livello territoriale
Lanalisi compiuta per individuare le aree professionali e quindi le figure professionali che si ritiene sia necessario formare per rispondere al fabbisogno espresso sul territorio regionale ha tenuto conto dei documenti e degli atti di programmazione generali.
Le indicazioni della commissione europea relative al NAP Italia 98 e, più in generale, le linee strategiche in tema di occupazione, lavoro, investimenti, individuate nel DPEF e nella programmazione di Agenda 2000 hanno costituito il punto di partenza per il successivo approfondimento dellanalisi.
Imprescindibile è stato anche il riferimento allesperienza tratta dalla prima fase della sperimentazione (1998 1999) ed ai dati forniti da sistematiche rilevazioni nel comparto tecnico professionale (SPIN, EXCELSIOR).
Nella predisposizione del vigente Piano Triennale, la Regione Marche, con il coinvolgimento delle Amministrazioni provinciali, ha avviato la sperimentazione di una complessa procedura di analisi e rilevazione dei fabbisogni formativi - che attualmente, dal punto di vista metodologico, sta verificando ed implementando - anche in vista del nuovo piano degli interventi delle politiche attive del lavoro 2000-2002 (art.3 LR 38/98) e del Programma Operativo FSE Ob. 2 e 3, 2000-2006, al momento in elaborazione.
E stata conclusa una prima rilevazione sullintero bacino regionale e predisposta una apposita banca dati denominata ARCPRO sono attualmente in corso alcune indagini (Progetto "Sinoptica" Pic, Adapt II° fase, Province di Macerata e Pesaro), che, a livello provinciale e settoriale, approfondiranno la conoscenza dei fabbisogni formativi.
Le risultanze di tali rilevazioni potranno essere utilizzabili dal Comitato Regionale e dalle Province per la stesura della programmazione dei corsi IFTS per il prossimo anno.
In mancanza dei dati definitivi di tali ultime rilevazioni, si è proceduto alla individuazione delle aree professionali da mettere a bando tenendo conto:
4.1 indicazioni della Regione Marche sulle macroaree
In attesa della costituzione del "Comitato Regionale di programmazione, promozione, monitoraggio e valutazione della sperimentazione IFTS" , sentite comunque le Amministrazioni Provinciali in qualità di enti delegati alla formazione, la Regione Marche, con nota Prot. 8303/FPL del 9 giugno 99 ha trasmesso al Ministero della Pubblica Istruzione le indicazioni delle prime generali linee di programmazione regionale in merito alla sperimentazione 1999-2000.
Le indicazioni riportate sono state ricavate dai documenti di programmazione della Regione Marche di seguito citati e che, nel corso delliter per la loro approvazione, sono stati oggetto di consultazione e di concertazione da parte delle forze sociali e delle autonomie locali:
In particolare, in base alle politiche per la Formazione professionale della Regione Marche, contenute nel Piano Regionale di Sviluppo, sono state individuate sei aree generali riportate di seguito, con lindicazione delle strategie formative e delle aree di intervento:
4.2 - Le indicazioni del "Patto programmatico per lo sviluppo"
Le indicazioni già fornite per la definizione delle macro-aree da considerare per la sperimentazione IFTS 1999-2000 risultano coerenti con la recente definizione del Patto Programmatico per lo Sviluppo, siglato il 24 settembre 1999.
Con la sottoscrizione di uno specifico protocollo di intesa tra il Presidente della Giunta Regionale, le organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro, del sistema bancario e delle Università, è stata data attuazione non solo ad una precisa disposizione contenuta nella legge finanziaria regionale per l'anno 1999 (art. 5) ma anche ad una precedente previsione contenuta nel Protocollo del 22 dicembre 1998 riguardante la partecipazione delle Regioni, delle Province e dei Comuni all'attuazione del Patto Sociale per lo sviluppo e l'occupazione sottoscritto a livello nazionale.
. Il Patto tiene conto, in un contesto di forte reciprocità, degli obiettivi sia del Piano triennale per l'occupazione "2000-2002", in fase di redazione, sia del documento di programmazione 2000-2006 degli obiettivi 2 e 3 FSE, nonché dell'esigenza di ampliamento dell'offerta formativa e la costruzione di un sistema integrato di formazione orientato alle esigenze occupazionali del sistema produttivo
Il Patto Programmatico per lo Sviluppo, attualmente all'esame del Consiglio regionale, oltre ad indicare gli impegni di fine legislatura necessari per un rilancio ed una qualificazione dello sviluppo economico e sociale, utilizza un nuovo metodo di programmazione fondato sulla concertazione tra soggetti istituzionali e funzionali per assicurare uno sviluppo consistente sul piano economico-produttivo, ma equilibrato nella sua dimensione sociale, e quindi capace di migliorare la coesione territoriale, generazionale e di cittadinanza. In particolare il Patto richiama l'esigenza di una programmazione di politiche settoriali e territoriali rivolta soprattutto ad implementare in modo concertato filiere di interventi mirati al miglioramento continuo della qualità del sistema Marche, delle sue risorse umane, delle imprese nei diversi settori e della stessa amministrazione pubblica.
Al centro della nuova programmazione avviata con il Patto Programmatico per lo Sviluppo si collocano:
Come viene ipotizzato nel Patto, la Nuova Programmazione si propone di perseguire quattro obiettivi principali, tendenti complessivamente a rafforzare la Regione Marche come sistema:
E' proprio con riferimento al primo obiettivo che la valorizzazione del capitale umano assume un'importanza ancor più significativa che per il passato. Ne consegue la necessità di realizzare politiche idonee a migliorare il livello non solo quantitativo, ma anche qualitativo, di tale risorsa..
Come viene affermato nel Patto, anche con riferimento a questo specifico obiettivo, la funzione fondamentale di governo da parte della Regione si esercita per filiere di interventi organizzati in programmi da predisporre, realizzare e monitorare in specifiche aree territoriali. Questo comporta lincrocio, mediante azioni concertate tra più attori, di due livelli di integrazione delle politiche: uno per filiere e laltro per territori. Gli interventi da attuare vengono raccolti e selezionati attivando due piani strettamente complementari: quello della progettualità dal basso e quello della progettualità dallalto.
Le quattro principali filiere di politiche integrate riguardano le interconnessioni tra:
Scendendo nel particolare delle politiche dei settori produttivi, vengono rilevate le seguenti indicazioni:
Per l' artigianato, l' industria ed il commercio, risulta fondamentale il sostegno dei sistemi locali di PMI e dei processi di innovazione tecnologica e di internazionalizzazione. Tutto ciò anche attraverso interventi territoriali ed interventi di carattere strutturale integrato (logistica, trasporti, lavori pubblici, ..)
Per l' agricoltura e lagroindustria l'attività della Regione va rivolta al perseguimento di significativi obiettivi quali il miglioramento dell'efficienza del settore agroalimentare, la riorganizzazione dei servizi di sviluppo, laffermazione del sistema di qualità, la tutela dell'ambiente e la conservazione dello spazio rurale nonché il potenziamento delle infrastrutture rurali.
La Regione riconosce inoltre limportanza che la cooperazione può assumere per l'effettivo contributo allo sviluppo sociale ed economico del territorio marchigiano che è in grado di dare. La cooperazione potrà assolvere ruoli significativi nelle politiche dei settori produttivi, nella gestione dei servizi collegati alle infrastrutture, nello sviluppo del welfare sociale, nellevoluzione del sistema agroalimentare, dellagricoltura biologica e della pesca , nello sviluppo delle attività di valorizzazione e fruizione dei beni culturali e nel rilancio socio-economico delle aree colpite dal sisma.
Inoltre la Regione Marche intende perseguire obiettivi orientati allinnalzamento del livello qualitativo, più che quantitativo, delle infrastrutture e reti sia per quanto riguarda il trasporto pubblico delle persone, sia del trasporto delle informazioni ed, in particolare, per la produzione e distribuzione dei servizi telematici.
Nel campo del welfare sociale si evidenzia infine lesigenza di una riorganizzazione del sistema dei servizi sociali e la necessità di sperimentazione di politiche di innovazione sociale (servizi di comunicazione, di mutualità, di prossimità).
4.3 - Le indicazioni delle Amministrazioni provinciali.
Per meglio focalizzare i fabbisogni di professionalità del contesto economico-produttivo locale, non ancora coperti dall'attuale offerta formativa e traducibili in percorsi formativi IFTS, si è ricorso alla consultazioni tra la Regione Marche e le Province.
Queste, in quanto enti delegati alla Formazione Professionale sono deputate alla programmazione dell'offerta formativa sul proprio territorio di competenza e, in tale ambito, sono inoltre promotrici e coordinatrici di ricerche mirate in materia di fabbisogni formativi ed occupazionali e titolari dei rapporti con le istituzioni e le parti sociali.
Nel corso di alcune apposite riunioni e con specifiche consultazioni, si è richiesto alle Amministrazioni provinciali di delineare i fabbisogni professionali emergenti e prioritari, che avessero un riscontro in analisi di contesto e ricerche svolte nel proprio territorio. Le indicazioni fornite dalle singole amministrazioni provinciali sono le seguenti:
Provincia di Ancona
Lamministrazione provinciale di Ancona ha segnalato la necessità di indirizzare gli interventi formativi su due figure professionali ritenute rispondenti alla domanda di professionalità espressa dal tessuto economico della provincia: Responsabile di produzione ed Esperto del controllo di qualità dei servizi turistici.
Provincia di Macerata
Tra le sei macroaree ricavate dal Piano regionale di sviluppo , lAmministrazione provinciale di Macerata ritiene utile dare preminenza alla crescita del terziario per la produzione, sviluppando il settore dei servizi per le imprese. In tale ambito delinea le aree specifiche afferenti alla macroarea segnalata, da prendere in considerazione per la progettazione di percorsi formativi IFTS quali:
- Gestione, commercializzazione , internazionalizzazione PMI
- Progettazione e design
- Gestione dati
- Tecnologie telematiche per la progettazione in rete
- Gestione amministrativa e finanziaria
L'analisi di contesto è stata formulata sulla base dell'indagine sui fabbisogni nella Provincia di Macerata, condotta dalla Fondazione CENSIS di Roma, finanziata dall'Amministrazione Proviciale di Macerata con il contributo del FSE.
L'Amministrazione ha inoltre segnalato la richiesta relativa alla formazione della figura professionale di esperto in Marketing - Export avanzata dall'Associazione degli Industriali della Provincia di Macerata e delle figure professionali di gestore dei servizi delle imprese turistiche, gestore di call center e di servizi di rete, operatore di commercio elettronico e tecnico del suono, avanzata dal Distretto scolastico n.13 di Camerino
Provincia di Ascoli Piceno
Il settore preminente segnalato dallAmministrazione provinciale di Ascoli Piceno è quello Agroindustriale, con riferimento particolare alle aree afferenti alla progettazione, alla produzione ed allinnovazione di processo e di prodotto. I profili tipoindicati come i più necessari sono il tecnico di produzione, il tecnico della qualità e sicurezza ed il tecnico di innovazione di processo e di prodotto.
La scelta è supportata dagli esiti di unanalisi condotta sulle culture imprenditoriali e la formazione in un distretto industriale: esiti già divulgati nella pubblicazione sul settore agroindustriale curata dal Servizio Formazione Professionale e Lavoro della stessa Amministrazione provinciale presentati, a livello locale, in un convegno tenutosi il 9 ottobre 1999 presso il Centro Agroalimentare di San Benedetto del Tronto.
LAmministrazione ha inoltre segnalato la richiesta relativa alla formazione di figure professionali nel campo della informatica e multimedialità avanzata dal Comune di Fermo.
Provincia di Pesaro Urbino
Il consolidamento e qualificazione dei sistemi delle PMI e delle imprese artigiane mediante introduzione di innovazione di processo e di prodotto, soprattutto per i settori del Mobile e della Meccanica, viene segnalato dallAmministrazione provinciale di Pesaro come dinteresse prioritario. In particolare, per la progettazione IFTS, vengono indicate come determinanti le figure professionali di tecnico di innovazione di processo di prodotto, tecnico controllo qualità/sicurezza (nella produzione industriale), il tecnico gestione rete dati nelle PMI, il progettista prodotti d'uso (nel settore del mobile).
L'analisi di contesto è stata formulata sulla base dell'indagine sulla domanda di professionalità nella provincia di Pesaro e Urbino, condotta dall'Università degli studi di Urbino e finanziata dall'Amministrazione Provinciale con il contributo del FSE; le rilevazioni sui fabbisogni formativi sono stati successivamente aggiornati alla luce del progetto Excelsior di Unioncamere e dello studio S.I.N.O. P.T.I.C.A. redatto dal CENSIS.
5 - Settori professionali di intervento individuati a livello regionale
Sintetizzando le indicazioni derivanti dagli atti di programmazione e dalle indicazioni delle Amministrazioni provinciali, sono stati individuati i settori in condizione di potenziale sviluppo o che presentano esigenze di consolidamento ed espansione dei mercati produttivi e che, di conseguenza, sono prioritari per le Marche. I settori si riportano di seguito in ordine alfabetico e non di priorità:
Lo sviluppo di questi settori richiede la formazione di nuove figure professionali, riconducibili alle seguenti aree professionali:
Definiti i comparti ed i settori produttivi ritenuti prioritari e le aree professionali all'interno delle quali ricadono le esigenze di formazione, è necessario verificare per quali figure professionali sia già prevista la formazione nei piani delle offerte formative adottati e realizzati dalle Amministrazioni provinciali, e, fra le rimanenti quali abbiano le caratteristiche necessarie per essere formate in percorsi IFTS. Sono stati così individuati alcuni profili tipo che, a puro titolo esemplificativo di seguito si elencano:
Le indicazioni della UE e quelle derivanti dagli atti di programmazione regionale impongono che la formazione di queste figure debba prevedere lacquisizione di solide competenze in materia ambientale. La tutela dellambiente è infatti indicata come prioritaria e, trasversalmente, interessa tutte le attività economiche.
Le aree professionali ed il loro incrocio con i settori /comparti ritenuti prioritari per lo sviluppo economico ed occupazionale della Regione Marche come sopra riportati costituiranno la base per la predisposizione dei progetti IFTS per lanno 1999 2000.
Le figure professionali oggetto delle specifiche progettazioni dei percorsi IFTS scaturiranno dalla necessaria contestualizzazione dei profili tipo in base allarea di riferimento, al territorio, alla dimensione aziendale, al processo di lavoro, al prodotto/servizio, che ne determinano le specifiche e differenti mappe di competenza e le relative funzioni.
6 - Risorse finanziarie disponibili e distribuzione territoriale
Il piano di riparto delle risorse finanziarie nazionali stanziate per il corrente esercizio dalla Legge 440/97 e dal CIPE prevede - secondo i criteri oggettivi concordati dal coordinamento degli Assessori Regionali alla FP il 5agosto 1999 (80% sulla base del numero dei disoccupati presenti sul territorio e 20% sulla base della spesa storica delle Regioni per lIFTS nell'anno 1998) - che alla Regione Marche sia assegnata la somma di un miliardo di lire. La Regione Marche è stata esentata dall'integrazione del finanziamento nella misura minima del 30%.
Successivamente, utilizzando risorse reperite a seguito di una revisione contabile, la Regione Marche, ad integrazione delle risorse assegnate a livello nazionale, ha stanziato per le attività IFTS la somma di L.1.250.000.000, di cui 950.000.000 di risorse FSE (DGR n. 2366 del 27/9/99) e 300.000.000 di fondi regionali.
Il fatto che l'esperienza della sperimentazione dovrà essere utilizzata per programmare le attività IFTS per i periodi successivi, ha evidenziato la necessità che si realizzi almeno un corso per provincia, in modo da poter contare su un feed back complessivamente rappresentativo della realtà regionale, oltre a garantire una diffusione uniforme di tale nuova opportunità formativa.
E' opportuno avviare unattività di supporto al nuovo canale formativo, in maniera particolare azioni di formazione/sensibilizzazione per gli operatori, e di conseguenza, è necessario destinare almeno 10.000.000 di lire alle misure di accompagnamento, che andranno a completare le azioni già attivate con la realizzazione della giornata della IFTS.
Ciò premesso rimane disponibile per il finanziamento dei progetti la somma di L.2.240.000.000, e quindi, dati gli standard di costo indicati nella "Nota operativa per la progettazione esecutiva dei percorsi IFTS", è possibile prevedere che possano essere finanziati almeno 4 corsi, con un costo massimo per ciascuno di essi di Lire 560.000.000.
Poiché una consistente parte del finanziamento deriva da risorse FSE la tempistica entro cui utilizzare lintero ammontare delle risorse deve necessariamente coincidere con quella imposta dai regolamenti della UE. In particolare gli impegni dovranno essere, improrogabilmente, assunti entro il 31.12.1999, le spese rendicontate entro il 31.12.2001 ed i corsi dovranno comunque avere termine entro il mese di ottobre 2001. impone l'obbligo di precisare che la rendicontazione dovrà seguire le regole imposte dalla UE, e che, fra l'altro, il termine ultimo per la conclusione dei corsi deve essere fissato a settembre 2.001, onde consentire la rendicontazione complessiva a fine novembre 2001.
Ciò impone di conseguenza la necessità di progettare percorsi IFTS della durata massima di 3 semestri. D'altro canto tale durata è quella massima che può essere finanziata, avuto riguardo al fatto che secondo gli standard di costo i budget massimi previsti sono
Eventuali economie saranno utilizzate, se di importo consistente, per finanziare un altro corso, in caso contrario ad implementare le risorse destinate alle misure di accompagnamento.
I corsi sperimentali IFTS sono completamente gratuiti per gli allievi.
L'assegnazione definitiva delle risorse avverrà entro il 31/12/1999
Anche nel caso di progetti totalmente autofinanziati, queati devono essere presentati nei modi e nei tempi dellavviso pubblico che metterà a bando le risorse destinate alle attività IFTS, in quanto i percorsi IFTS devono rispondere ai requisiti formali e qualitativi previsti per il nuovo canale formativo. Tali progetti verranno valutati e, se idonei, monitorati dalla Regione, esclusivamente per la verifica di efficacia e di impatto, ma, ovviamente, non saranno tenuti alla rendicontazione.
I progetti totalmente autofinanziati possono essere coinvolti nelle iniziative previste dalle misure di accompagnamento che verranno adottate a livello regionale.
7- Elementi di valutazione dei progetti e indicazioni di priorità
In base alle disposizioni per la presentazione dei progetti IFTS, indicate a livello nazionale concordemente con le Regioni, nei contenuti del bando vanno esplicitate le modalità ed i criteri per la valutazione dei progetti. La valutazione di merito sui singoli progetti, una volta accertata la loro ammissibilità, potrà essere espressa in base ai criteri che ne evidenzi la qualità ( Finalizzazione del progetto, descrizione della figura professionale e sbocchi occupazionali coerenti, architettura metodologica e didattica complessiva, qualità della presentazione, economicità del progetto, affidabilità del soggetto proponente, qualità delle misure di accompagnamento e relative modalità attuative) Sulla base di tali criteri verranno esplicitati degli indicatori ed il punteggio attribuito ad ogni criterio
In considerazione della natura ancora sperimentale della programmazione IFTS per l'anno 1999, e tenuto conto della disponibilità finanziaria complessiva, necessaria per rispondere alle esigenze di formazione emerse, si ritiene opportuno individuare alcune priorità, fermo restando che il criterio della qualità rimane comunque il primo fattore di valutazione dei progetti che saranno presentati in risposta al bando.
Le proposte formative dovranno essere formulate sulla analisi di fabbisogno che evidenzino le particolarità locali del sistema della domanda di lavoro e sarà riconosciuta priorità a quelle azioni che scaturiscono dalla concertazione, dalla integrazione, anche finanziaria, delle iniziative e dalla corrispondenza con le indicazioni delle Amministrazioni provinciali sulle necessità di fabbisogno formativo.
Si è pertanto ritenuto opportuno attribuire ai progetti che verranno presentati, in aggiunta alla valutazione di merito, dei punteggi aggiuntivi nei seguenti casi :
Oltre all'indicazione dei settori e delle aree professionali, riportati nel paragrafo 5, su cui basare l'individuazione delle figure professionali oggetto dei percorsi IFTS, si esplicitano di seguito le priorità per territorio espresse dalle Amministrazioni provinciali:
AREE PROFESSIONALI /PROFILI TIPO |
SETTORE |
TERRITORIO |
Tecnico responsabile di produzione |
|
Ancona |
Controllo qualità/sicurezza |
|
Ancona |
Innovazione di processo e di prodotto |
|
Pesaro Urbino |
Gestione rete dati |
|
Pesaro Urbino |
Progettazione e design |
|
Pesaro Urbino |
Gestione, commercializzazione , interna-zionalizzazione PMI |
|
Macerata |
Gestione amministrativa e finanziaria |
|
Macerata |
7- Le misure di accompagnamento
La previsione di specifiche azioni di supporto per il nuovo canale formativo si fonda sulle seguenti esigenze:
Le azioni da attivare possono essere sinteticamente individuate nei seguenti ambiti:
I relativi strumenti sono pertanto rappresentati da:
- messa a disposizione di dati su Sito Regione Marche
- informazione tramite mass media in collaborazione con il Servizio stampa e P.R. della Regione Marche
- spazio in manifestazioni fieristiche (Obiettivo Lavoro)
- giornata della FIS, programmata per Venerdì 12 novembre 1999
- animazioni periodiche sui territori (in collaborazione con le Amministrazioni provinciali) per sensibilizzare il sistema sociale ed economico;
- - seminari rivolti ai membri dei Comitati tecnico-scientifici di progetto;
- - seminari rivolti ai docenti dei percorsi IFTS
in collaborazione con la Scuola di Formazione del Personale Regionale cui verrà affidata la realizzazione degli interventi;
predisposizione di un impianto di monitoraggio e valutazione che da un lato metta a disposizione dei Comitati tecnico scientifici di progetto metodiche di autovalutazione, dall'altro risponda alle esigenze programmatorie del sistema regionale, in raccordo con il Comitato Regionale preposto e con il livello nazionale.
- predisposizione attività di informazione ed orientamento per tale potenziale segmento di utenza
- inserimento di un modulo formativo ad hoc all'interno dei corsi di aggiornamento per gli operatori di orientamento che operano sul territorio regionale. Tali corsi, già programmati ed affidati alla Scuola di Formazione del Personale Regionale, sono di prossima attivazione
8- Indicazioni per le procedure di gestione e rendicontazione
La sperimentazione del nuovo canale formativo richiede una certa flessibilità didattica ed organizzativa ed altrettanta flessibilità nelle norme per il controllo di gestione.
Tuttavia non ci si può esimere dal riferimento a documenti normativi anche al fine di agevolare l'andamento dei corsi IFTS e di osservare, monitorare ed analizzare dal punto di vista formale, organizzativo ed amministrativo le attività sperimentali.
Pertanto per la parte contenutistica dei progetti si fa riferimento alle "note operative" ministeriali, mentre per quanto riguarda gli aspetti amministrativi, contabili e di rendicontazione i riferimenti, sono, oltre alla nota operativa per la progettazione esecutiva dei percorsi IFTS, alle seguenti circolari del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale:
In particolare la normativa di riferimento per il controllo e la rendicontazione delle iniziative approvate è quella prevista dalle normative regionali in materia di formazione professionale in particolare la Delibera della Giunta regionale n. 2055 del 1998 riguardanti le direttive regionali
Per rendere compatibile la gestione congiunta dei progetti pilota nel rispetto delle direttive regionali e della nota operativa ministeriale, si rende necessaria la costituzione di un nucleo di gestione, che avrà il compito di guidare l'applicazione della normativa attuale, prefigurando in tempi brevi la modulistica esemplificativa ma funzionale al nuovo percorso IFTS e, nel corso della sperimentazione, a seguito anche dei risultati del monitoraggio, apportarvi aggiornamenti e/o integrazioni.
I contenuti delle linee di programmazione, di cui al presente documento, sono state ampiamente discusse nell'ambito delle riunioni plenarie del Comitato regionale di programmazione, svoltesi il 5 ed il 15 ottobre 1999, nonché nelle riunioni del gruppo di lavoro ristretto.
Le osservazioni raccolte sono state sostanzialmente recepite ed utilizzate quale fondamentale contributo per la stesura definitiva del documento, a cura del Servizio Formazione Professionale della Regione Marche e sottoposto all'approvazione della Giunta Regionale