Grand tour cultura Marche 2019/2020

Passato-futuro: musei, archivi e biblioteche da custodi delle tradizioni a centri di sviluppo per il territorio


La VII edizione del Grand Tour Cultura, quest'anno focalizzata sul patrimonio culturale delle Marche tra passato e futuro, mette in luce la storia, le tradizioni artigianali del territorio e quegli elementi identitari che hanno determinato l’odierno quadro economico e produttivo.

Per l'occasione, la biblioteca Planettiana propone, sabato 21 dicembre alle 21:15, il recital, di e con il musicista e cantastorie Marino Carotti, "Il sole si fermò di camminare: canti e tradizioni della cultura orale marchigiana".
Interverranno anche Giovanni Filosa, Cristiana Carotti, Piero Belardinelli, David Uncini, Davide Donnini, Gianluca Gioia, Stefania Albani, Francesco Sardella.

Sempre il 21 dicembre verrà inaugurata anche una mostra, visibile fino al 15 marzo al primo piano di Palazzo della Signoria: "Arie del Montirozzo: rime, caricature e tiritere della Jesi de 'na ôlta e la sapienza artigiana di un maestro liutaio di oggi".

Si tratta di un percorso espositivo volto a riscoprire la cultura jesina del Novecento nelle sue molteplicità come la scrittura, il canto, il disegno e la produzione artigianale.
A partire da Giacomo Magagnini (in arte Jacopone da Jesi) poeta che scrisse, tra le tante produzioni, La Sfida de Barletta, in cui narra il famoso scontro tra tredici cavalieri italiani e altrettanti francesi nel 1503 avvenuto nei pressi di Barletta, e L’Iliade travestita con abito dialettale jesino, rifacimento in vernacolo dei primi tre libri del poema omerico.
Non poteva mancare Duilio Diotallevi (1887-1967), macchiettista e redattore de “Il Pupazzetto”, giornale umoristico locale che trattava i fatti di cronaca, i personaggi jesini e le tradizioni di un tempo in modo critico e caricaturale.
Presente anche Ezio Felicetti (conosciuto con lo pseudonimo di Martin Calandra) amico di Duilio e con il quale partecipò al periodico Il Pupazzetto, soprattutto autore di sonetti e poesie pubblicate in “Jesi nostra” e “Monno de oggi: sonetti e scantafàole”, dove è presente la versione in dialetto jesino del primo canto dell’Inferno di Dante.
Infine un altro nome illustre, Aurelio “Lello” Longhi (1901-1979), grande interprete della vera jesinità con la sua capacità di cogliere espressioni, sentimenti e passioni per trasferirle poi nelle poesie (da ricordare le raccolte di “La campana de San Fiorà” e “Mistiganza jesina”) e nei personaggi creati per il teatro (lavorò insieme a grandi attori jesini, come Valeria Moriconi e Corrado Olmi).
Particolare attenzione anche all’aspetto fanciullesco con canti e tiritere, passatempo prediletto dai bambini della prima metà del Novecento.

La mostra sarà arricchita da uno spazio dedicato all’attività del maestro liutaio Giuseppe Quagliano, da anni attivo con la sua bottega artigianale nella nostra città, perfetto trait d’union tra passato e futuro. Riportiamo qui le sue parole piene d’amore per questo mestiere: “creo una macchina che trasmette emozioni e cerco di tramandare il mio sapere ai giovani curiosi e interessati, che non mancano mai”.

Chiudono l’esposizione le caricature di “celebrità” jesine del secolo scorso realizzati da Duilio e Silico Batazzi.

 

Puoi scaricare il programma completo degli appuntamenti del Grand Tour in tutta la Regione da qui

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