A Jesi una mostra sulla scuola fascista in Italia

Organizzata dal comune di Jesi e dall'Istituto Gramsci Marche e dall'Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche

Mercoledì 12 Novembre, presso il Palazzo dei Convegni in Corso Matteotti, si inaugurerà, alle 18,00, la mostra documentaria “Libro e Moschetto: La scuola fascista a Jesi e nella provincia di Ancona. Mostra documentaria sulla scuola nel periodo fascista”. L'iniziativa è organizzata e promossa dall'Assessorato alla Cultura e dall'Assessorato alle Politiche Educative del Comune di Jesi, dall'Istituto Gramsci Marche e dall'Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche (IRSMLM Ancona).

Il tema della scuola durante il regime rappresenta uno degli aspetti centrali, su cui ha lungamente riflettuto la storiografia italiana fin dagli anni settanta, della ricerca del consenso e del controllo totalitario della società da parte del fascismo. Il controllo totale dello Stato doveva passare attraverso il dominio e il condizionamento delle masse per realizzare quella socializzazione politica, militaresca e ricreativa che costituiva il consenso. La scuola del ventennio rispondeva ad un progetto pedagogico chiaro e razionale alla cui realizzazione parteciparono tutti coloro che in essa lavoravano, dai provveditori, ai presidi, ai docenti. Le istituzioni educative, ad ogni livello, erano il luogo in cui nulla sembrava lasciato al caso, in cui avveniva la trasmissione dei valori del regime e il condizionamento della coscienza e dell’immaginario.

Le curatrici della mostra, Carla Marcellini, Barbara Montesi e Patrizia Rosini, hanno ideato un percorso espositivo scandito in sette sezioni. Le prime sei (in pannelli che riproducono i vari documenti) sono state già presentate ad Ancona e ricostruiscono prevalentemente le vicende delle istituzioni scolastiche anconetane; l’ultima (con esposizione in sedici teche) analizza e presenta qui per la prima volta la situazione a Jesi, attraverso documenti custoditi in vari archivi. Nelle prime sei sezioni, l’Istituto per la storia del movimento di liberazione nelle Marche ha elaborato un percorso a partire da due fondi (Sonnino e Rapino) depositati presso il proprio archivio; inoltre si è attinto materiale dall’archivio storico della scuola Faiani e del fondo fotografico Corsini del Comune dei Ancona. La settima sezione, dedicata alla realtà jesina, è stata costruita avvalendosi di diversi archivi pubblici e privati: dall’archivio storico del Comune di Jesi a quello dell’Istituto comprensivo Jesi centro “Lorenzo Lotto”, dall’archivio dell’Istituto professionale di Stato per l’industria e l’artigianato a quello del centro studi Valeria Moriconi, fino a diversi archivi privati. Attraverso questo itinerario complessivo, si è cercato di far emergere le strategie e i meccanismi grazie ai quali la scuola ha dato forma e sostanza all’ideologia del ventennio, cercando di capire la quotidianità dell’essere studente, docente, operatore del sistema d’istruzione.

Alla mostra verrà affiancata, venerdì 14 Novembre, alle 18,30, sempre al Palazzo dei Convegni, una conferenza del prof. Davide Montino, docente di Storia delle Istituzioni Educative presso l'Università di Genova.

L'Amministrazione comunale

Jesi, 7 novembre 2008

A Jesi una mostra sulla scuola fascista in Italia

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