A "Nuove sviste" arriva Marta Mancini

Dopo la Bramati un'altra giovane artista jesina

Dopo Simona Bramati a Palazzo della Signoria, i successivi otto appuntamenti dell'iniziativa Nuove Sviste: Nove percorsi d'arte contemporanea hanno come scenario la Chiesa di San Bernardo, in Via Valle 3, che ha già ospitato i lavori di Atelier B e si appresta a trasformarsi per la seconda mostra. La rassegna propone ora una nuova giovane artista, la cui personale si inaugurerà sabato 13 Dicembre alle 18,30: Marta Mancini.

L'antico odore di olio di lino segna un tracciato spezzato ed emozionato tra le tele di Marta Mancini. Sono estesi e principalmente orizzontali gli spazi su cui si muovono le forme delicatamente combinate dell'artista. Forme geometriche che si presentano nella loro riconoscibile veste, ma leggermente fuori fuoco. E l'anima di queste forme è il colore, nelle sue variazioni sottili, nel suo aspetto materico e nella sua ancestrale alchimia. Le opere proposte in questa occasione dall’artista si modulano sul bianco e caricano di essenza cromatica quello che per definizione non è scientificamente un colore.

Le tele che propone la Mancini non si allontanano assolutamente dal concetto di reale, a cui le ultime tendenze artistiche spesso si riferiscono, mostrando una carica innovativa che ha piedi ben saldi in correnti storiche quali l’espressionismo astratto e il minimalismo.
Due correnti che in un certo senso si sbeffeggiano l’un l’altra, ma da cui Marta Mancini coglie in ognuna gli elementi che le tornano utili per la sua personale espressività.

Oggetti, elementi concreti, paesaggi vengono trasfigurati dall’artista sostituendo il codice figurativo con quello non figurativo, traducendo ogni cosa in lievi e gratificanti strutture.

Sembrano richiamare linee di paesaggi familiari le opere dell’artista jesina, trasmettendoci le sensazioni di un ambiente, di un luogo vissuto e amato che evanescente fluttua nello spazio della tela, lasciando comunque una linea decisa su stratificate tele preparate.
Spesso infatti Marta Mancini ritorna su una tela che ha già ospitato altre forme, come per continuare a scrivere le pagine di un diario intimo, personale creando un moderno palinsesto. A parlare e segnare il corso del tempo, sono le forme fatte integralmente da colore. La sua ricerca dunque si allontana dall’idea di spersonalizzazione dell’artista e del suo ridotto intervento manuale, legata a molte correnti non figurative che operano per modelli geometrici.

La mostra resterà aperta fino al 28 dicembre 2008 e sarà possibile visitarla dal martedì al sabato dalle 16 alle 19 e la domenica dalle 17 alle 20.

L'Amministrazione comunale

Jesi, 12 dicembre 2008

Gallerie

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