Gaspare Spontini - cenni biografici

Nasce il 14 novembre del 1774 a Maiolati, Castello del Contado jesino. Di umili origini, venne inviato dai genitori presso lo zio paterno don Giuseppe Spontini per intraprendere la carriera ecclesiastica, anche se i desideri e le inclinazioni del ragazzo erano rivolti verso la musica. Inizia gli studi musicali prima con gli organisti Giuseppe Menghini e Vincenzo Ciuffolotti, poi con il maestro Bartoli e, infine con il sacerdote Nicolò Bonanni di Cupramontana. Nel gennaio del 1793 viene accolto nel Conservatorio della Pietà dei Turchini di Napoli e ben presto comincia a comporre; la sua prima opera Li puntigli delle donne, un frasetto a sette voci, viene rappresentata per la prima volta al Teatro Pallacorda di Firenze nel 1796. Fu l'inizio di una carriera di grandi successi. Trasferitosi nel 1803 in Francia compone opere che diventeranno famose: Il Milton nel 1804; La Vestale nel 1807; Fernando Cortez nel 1809 e l'Olimpia nel 1819, che lo proietteranno ai più alti onori presso la Corte di Napoleone prima e di Luigi XVIII poi. Durante la sua permanenza in Francia sposa con una cerimonia sfarzosa, Maria Caterina Celeste Erard (1811).

Considerata conclusa la sua esperienza francese, si trasferisce in Germania alla corte di Federico Guglielmo III di Prussia e diventa primo maestro di Cappella e Direttore generale di Musica. Colmo di gloria e di onorificenze, torna a più riprese nella sua città natale, negli anni compresi tra il 1822 e il 1844, facendo generose elargizioni a favore dei suoi concittadini che lo ripagano concedendogli il titolo di "Patrizio" della città. In Germania rimette in scena, nel 1821, l'Olimpia, rimaneggiata e dedicata a Federico Guglielmo e, successivamente, il Nurmahal (1822), L'alcidor (1825) e L'Agnese di Hoenstaufen. Pur nel riconoscimento del suo grande talento, fu costretto a lasciare la Germania dopo la morte del suo protettore Federico Guglielmo.
Riprende dimora a Parigi senza rinunciare a numerosi viaggi in varie nazioni europee, accolto sempre con grandi onori. Ormai avanti con gli anni si ritira definitivamente a Maiolati dove ha ancora modo di manifestare la sua generosità erigendo un Ospizio e un Monte di Pietà. Muore il 24 gennaio del 1851 tra le braccia della sua fedele moglie. Le spoglie del grande maestro riposano oggi nella Cappella dell'Ospizio da lui creato.

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