Inammissibile la proposta di referendum abrogativo

Il Comitato dei Garanti, riunito in data odierna, ha dichiarato inammissibile la proposta di referendum abrogativo presentata da un gruppo di dieci cittadini contro le delibere di Giunta e Consiglio comunale relative all’accettazione del lascito  testamentario di Cassio Morosetti e alla conseguente ricollocazione della fontana dei leoni in Piazza della Repubblica. 
Il Comitato dei Garanti - presieduto dall’avv. Patrizia Niccolaini e composto anche dall’avv. Andrea Nobili difensore civico regionale e dal dott. Michele Basilicata viceprefetto della Prefettura di Ancona - nell’esaminare la documentazione, si è soffermato in particolare su due aspetti. 
Il primo riguardava la classificazione della tipologia degli atti oggetto dell’istanza referendaria e la verifica della loro natura rispetto a quanto sancito dall’art. 25, comma 3, del Regolamento comunale che recita “Il referendum abrogativo è ammesso solo per atti deliberativi di carattere generale e regolamentare”. Secondo il Comitato dei Garanti gli atti oggetto di proposta referendaria non possono essere considerati atti amministrativi di carattere generale che, per dottrina e giurisprudenza, sono invece gli atti che si rivolgono ad una pluralità di destinatari, non determinati o determinabili a priori, ma soltanto a posteriori (come, ad esempio, il bando di gara o il bando di concorso). Ciò comporta, di conseguenza, l’inammissibilità del quesito con particolare riferimento alla decisione relativa al lascito testamentario. 
Il secondo aspetto concerneva la verifica dell’ammissibilità della materia testamentaria alla luce di quanto prevede un altro articolo del Regolamento comunale, il 18, comma 2, in base al quale non possono essere oggetto di referendum consultivo e abrogativo “i piani territoriali ed urbanistici, i piani per la loro attuazione e le relative variazioni”.
Al riguardo il Comitato dei Garanti ritiene che dai contenuti delle delibere sotto esame il progetto costituisce modifica e integrazione al programma di riqualificazione urbana denominato Piperru in cui Corso Matteotti e le Piazze che vi si affacciano, in attuazione delle previsioni del Prg che le individua quale “sistema di aree pubbliche da ristrutturare” costituisce lo strumento urbanistico di attuazione di dettaglio delle previsioni programmatorie del governo del territorio. Dunque ciò  comporta l’inammissibilità del quesito referendario anche rispetto a questa tematica. 
Stante già queste due motivazioni sufficienti ai fini della dichiarazione di inammissibilità della proposta referendaria, il Comitato dei Garanti si è pronunciato non ammettendo il referendum, a prescindere dall’analisi di possibili ulteriori motivi di inammissibilità con riferimento alle previsioni previste dal Regolamento comunale sugli istituti di partecipazione.
La Giunta comunale, riunita nel pomeriggio, ha preso atto della decisione del Comitato dei Garanti e ha dato mandato agli uffici di attivarsi per dar seguito a quanto stabilito dal Consiglio comunale.

Comune di Jesi

Jesi, 28 gennaio 2021

Inammissibile la proposta di referendum abrogativo

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