L'Archivio Pianetti

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L’Archivio Pianetti, ad eccezione di un primo nucleo pervenuto nel 1906 insieme alla biblioteca, è stato donato nel 1976 dalla marchesa Metella Franceschi Pianetti alla Biblioteca ed è stato dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per le Marche nel 1977. Poiché di tanto in tanto la marchesa faceva donazioni di altro materiale documentario, si ravvisò l'esigenza di riesaminare tutte le unità archivistiche e di stenderne un inventario completo; il progetto fu realizzato nel 1992 con l'inventariazione definitiva dell'archivio Pianetti, pubblicata in un volume a stampa nel 1995, grazie anche ai contributi del Centro Regionale per i Beni Culturali.

L'archivio (sec. XV - XIX) comprende alberi genealogici, titoli e prove di nobiltà, documentazione relativa alle giurisdizioni feudali, alle cariche militari, politiche ed ecclesiastiche ricoperte dai membri della famiglia, all'amministrazione dei beni e corrispondenza. 
L'archivio Pianetti è una fonte privilegiata per lo studio di molti aspetti economici, sociali, culturali e soprattutto di costume della città di Jesi e di altre città marchigiane ed umbre. Il complesso documentario conserva, difatti, memorie dell'ascesa economica e sociale della famiglia, dell'accesso alla nobiltà ed alle cariche pubbliche, come pure della profonda crisi economica avvenuta in epoca napoleonica.
Dalla documentazione, inoltre, si possono trarre numerose notizie relative ai rapporti dei Pianetti con la Santa Sede, con personaggi illustri quali principi e regnanti, il cardinale Carlo Borromeo, il medico Marcello Malpighi, il cosmografo Vincenzo Coronelli, con editori, tipografi, librai italiani e stranieri.

L'archivio conserva memorie di altre famiglie imparentate con i Pianetti come i baroni Cardoli, i conti Mannelli di Roccacontrada (oggi Arcevia) gli Antaldi, i marchesi Azzolino, e si chiude con la documentazione di Bernardo, che donò al Comune di Jesi la biblioteca dei suoi antenati, e con quella del piccolo archivio Nappi, ascendenti degli Azzolino.

L'Archivio Pianetti

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