Le Stanze di Enea

Carlo Angelini Paolucci di Urbino (1738-1803) e Placido Lazzarini di Pesaro (1746-1820), sono gli autori delle Storie di Enea dipinte a tempera dal 1781 al 1786 nelle volte delle sei stanze che si affacciano sulla galleria di Palazzo Pianetti. La prima stanza, in corrispondenza dell’esedra, raggruppa episodi legati alle vicende troiane che sono premessa all’itinerario virgiliano: Il sogno di Ecuba; Lo sbarco di Elena a Troia; Achille nell’isola di Sciro, Il ratto di Ganimede; Il sacrificio di Ifigenia. Le successive tre stanze illustrano episodi contenuti nei primi sei libri dell’Eneide, mentre la quinta stanza riassume tutta la seconda metà del poema, dal VI al XII libro. La sesta stanza celebra la poesia: nella scena centrale Apollo incorona Virgilio sul monte Parnaso; nei quattro monocromi verdi, episodi del mito di Orfeo ed Euridice. L’immagine che colpisce più vistosamente, per l’alto valore simbolico di cui è caricata, è la scena centrale della terza stanza: Enea costretto a fuggire da Troia in fiamme (la civiltà distrutta), con Anchise sulle spalle (il passato), il figlio Ascanio per mano (il futuro), mentre la moglie Creusa (i sentimenti familiari) sta per essere uccisa dai soldati greci. L’adesione alla poetica neoclassica, teorizzata nelle sue Dissertazioni dal canonico Gianandrea Lazzarini, maestro dei due pittori Carlo Paolucci e Placido Lazzarini, giustifica e spiega la rinuncia a toni drammatici, a sentimenti e passioni concitate. Nella sesta stanza, adibita a “Salone delle feste” e, quindi, luogo di incontro conviviale, il Trionfo della Poesia non rappresenta solamente la conclusione delle Storie di Enea ma costituisce l’ideale completamento dell’intero complesso e riassume i valori culturali della galleria e delle stanze.



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