P.g.t.u. - 1. Il sistema città e la mobilità di Jesi

Il territorio comunale e' tagliato, in direzione est-ovest, da importanti infrastrutture viarie e ferroviarie che definiscono il sistema degli "accessi esterni" rispetto all'area urbana e al nucleo storico di Jesi.

La presenza della Strada Statale 76, Roma-Ancona, con i suoi tre svincoli (Jesi Ovest, Jesi Centro e Jesi Est) organizza gli ingressi in tre direttrici che alimentano il sistema viario e urbano della sosta, di scambio e di relazione, secondo i seguenti itinerari:

- itinerario ovest (che somma gli ingressi lato Fabriano con quelli in uscita dalla S.S. 76 (svincolo ovest) con un valore medio orario di circa 840 veic/equivalenti e con un peso percentuale medio del 28%.

Questa direttrice confluisce su via Roma e da qui si dirama vero Gallodoro (asse Sud) e lungo il, relativamente nuovo, prolungamento di viale della Vittoria con un nodo irrisolto in corrispondenza dell'incrocio.

- itinerario centrale con utilizzo della S.S. 362 Jesina, via Marconi, nuova bretella con sottovia sulla ferrovia Orte-Falconara con un valore medio orario di circa 650 veic./equivalenti per una incidenza percentuale media del 22%.

- itinerario est con la convergenza dei flussi in uscita dallo svincolo Jesi Est e le provenienze dalla direttrice Ancona (S.S. della Val D'Esino). Dalla porta est confluiscono mediamente in un'ora circa 1.300 veic./equivalenti per una incidenza percentuale del 43%.

- itinerario nord (via San Marcello) con provenienze dalla direttrice Monsano che risulta quello a minor flusso con un valore medio orario di circa 233 veic./equivalenti per una incidenza media dell'8%.

Il progetto proposto tende ad organizzare una nuova gerarchia viaria e una riconoscibilita' degli itinerari veicolari e pedonali

L'automobilista che giunge per la prima volta nell'area urbana di Jesi ha una certa difficolta' ad individuare il sistema degli accessi, la forma e il funzionamento della citta'.

Mancano di identita' o sono molto sfrangiate le connessioni infrastrutturali e urbanistiche tra il raccordo superstradale, con i suoi svincoli, e il sistema della citta' compatta e storica.

Di difficile comprensione risulta inoltre il sistema delle gerarchie delle strutture viarie con scarsa lettura della viabilita' di scorrimento, di distribuzione e di interesse locale.

La nuova organizzazione circolatoria e' finalizzata al recupero dell'identita' e della riconoscibilita' dei percorsi veicolari che dall'extraurbano si muovono verso il continuo urbano e da questo verso l'area centrale e storica.

Il nuovo disegno pone in stretta connessione l'armatura viaria con il sistema di offerta della sosta, organizzando la citta' in quadranti e attrezzando aree di sosta nei punti terminali di tali percorsi.

La nuova gerarchizzazione viaria e gli interventi di riconoscibilita' della rete automobilistica e pedonale dovranno essere accompagnati dalla definizione di interventi infrastrutturali di chiusura della maglia viaria sia alla scala territoriale, che a scala urbana da studiare con appositi approfondimenti all'interno della revisione del Piano Regolatore Generale.

Disegnati infatti gli interventi di piano (momento progettuale), definiti gli attuali assetti dei sistemi a rete, dei corridoi di penetrazione, delle aree di scambio, le capacita', i nodi e le strozzature, attraverso l'azione trasportistica di costruzione del grafo pubblico e privato e del modello di simulazione, occorre valutare, con l'uso di griglie di comparazione, se il nuovo modello di mobilita' e' compatibile con la realta' di Jesi e con le capacita' ambientali delle sue strade.

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