P.g.t.u. - 9. Una rete ciclabile per l'area urbana di Jesi

Lo scenario progettuale che si propone, favorevolmente orientato ai modi alternativi di mobilita', ricerca e valuta la modulazione di un nuovo assetto del centro conseguente all'individuazione di itinerari protetti da destinare al pedone ed alle biciclette.

L'obiettivo e' quello di tentare di riequilibrare il riparto modale degli spostamenti nell'area comunale e soprattutto nell'area urbana, attualmente sbilanciato verso l'auto privata.

9.1 Lo stato attuale

La configurazione attuale della citta' di Jesi non contempla una sistemazione organica dei tratti di ciclabile gia' realizzati, in corso di realizzazione o semplicemente proposti; tuttavia, l'attenzione e la sensibilita' mostrate nei riguardi di chi desidera muoversi in bicicletta sono attestate dal discreto numero di interventi progettuali – a vari livelli – previsti.

Il progetto piu' consistente e' senza dubbio quello relativo al percorso ciclabile a scala territoriale, con valenza di promozione e sensibilizzazione alle tematiche di tipo ambientalista: si tratta di una pista che corre grosso modo parallella al tragitto del fiume Esino, sulla fascia demaniale, prevedendo il collegamento tra Pantiere e Chiaravalle. Il tratto che unisce via del Moreggio con il Ponte S. Carlo e' gia' stato appaltato mentre esiste il progetto per il prolungamento di questo tratto a partire da Ponte San Carlo fino all'Oasi WWF (Jesi Est).

Una valenza decisamente piu' urbana e' affidata alla pista ciclabile che corre a sud della citta' murata collegando Borgo Cartiera a via Castelfidardo; il tracciato coperto, per grandi linee, e' il seguente: a partire da Borgo Cartiera, in cui giace parallelo alla statale della Val D'Esino esternamente all'abitato, prosegue costeggiando il campo sportivo dal quale si allontana per ricongiungersi a via del Molino dopo aver attraversato la zona del Vallato. Prima di arrestarsi in corrispondenza di via Castelfidardo costeggia prima la zona del Circolo Cittadino e poi quella dell'area Zannoni.

Un percorso ciclo – pedonale contenuto nelle dimensioni ma gia' realizzato e' quello della via Campolungo, il tratto di viabilita' che collega via degli Appenini con via F. Coppi. La ciclabile che era presente su via degli Appennini e' stata declassata a semplice corridoio pedonale.

L'Amministrazione Comunale sta sviluppando un'idea-progetto che prevede di collegare la ciclabile tra Borgo Cartiera e via Castelfidardo con quella di via Campolungo; il tracciato previsto passa all'esterno dell'edificato, nella zona della Fornace e del Parco del Ventaglio fino al ricongiungimento con via Coppi.

9.2 Lineamenti progettuali

L'obiettivo che si vuole raggiungere, attraverso azioni progettuali da valutare in dettaglio in sede di piano particolareggiato, e' quello di ottenere la chiusura a rete dei tratti di ciclabile gia' previsti e di quello proposto in questa sede lungo viale della Vittoria. Quest'ultimo, in particolare, e' un corridoio ciclo-pedonale bidirezionale, con una sezione che varia da un minimo di m. 2,20 ad un massimo di m. 3,00; la sede del percorso, opportunamente pavimentata, e' separata dal traffico degli autoveicoli per mezzo di una cordolatura larga circa m.0,20.

Fatte salve le difficolta' generate dalla orografia dei luoghi, la schematizzazione che segue mostra le connessioni di progetto necessarie alla individuazione di un'unica rete ciclabile a servizio di tutto il territorio comunale, un circuito per muoversi in citta' usando la bicicletta in condizioni di sicurezza.

Come precedentemente accennato, la recente ripresa dell'uso della bicicletta rende necessario progettare infrastrutture ciclabili che possano sostituire adeguatamente, in citta', altri tipi di sistemi di trasporto, in particolare l'auto privata. Con il termine "itinerario ciclabile" si intende indicare un percorso lungo il quale vengono predisposti particolari apprestamenti per il transito di biciclette; tali apprestamenti possono avere caratteristiche fortemente differenziate, andando dalle piste ciclabili completamente separate dalla restante viabilita' ai percorsi sulla normale viabilita' individuati semplicemente da un'apposita segnaletica verticale.

L'elenco che segue rappresenta una disanima delle principali problematiche legate alla progettazione di percorsi ciclabili:

A) individuazione dei principali poli di attrazione-generazione di traffico di biciclette (scuole, uffici, zone residenziali ad elevata densita', ecc.), che devono essere serviti dalla rete;

B) analisi delle caratteristiche geometriche e funzionali della viabilita' e dell'intensita' dei flussi veicolari;

C) ricerca della continuita' degli itinerari ciclabili e quindi delle connessioni dell'intera rete;

D) scelta delle sezioni trasversali minime delle piste ciclabili in relazione all'ingombro del ciclista e della bicicletta;

E) separazione, per quanto possibile, delle biciclette dalle altre componenti di traffico (cio' puo' essere ottenuto o con una adeguata organizzazione della sezione stradale o con la scelta di itinerari alternativi sulla viabilita' non interessata da forti flussi veicolari);

F) definizione della segnaletica specifica;

G) organizzazione dei punti di conflitto con i flussi veicolari (le intersezioni).

Poiche' non e' sempre possibile realizzare una rete ciclabile costituita esclusivamente di tratti dotati di sede propria, nella progettazione delle reti si fa riferimento ad una classificazione degli itinerari ciclabili che consenta di standardizzarne le caratteristiche e le funzioni in relazione al differente grado di separazione che si intende ottenere tra le biciclette e gli altri veicoli.

La prima categoria realizza la completa separazione del traffico dei veicoli a motore da quello di biciclette, le caratteristiche principali sono: carreggiata separata, pavimentazione particolarmente curata ed eventualmente di colore caratteristico, segnaletica specifica.

Poiche' il tracciato degli itinerari di prima categoria puo' essere libero da vincoli imposti dalla contiguita' di un tracciato stradale, e' opportuno che sia posta attenzione alle caratteristiche plano-altimetriche di tali piste per adattarle alle esigenze degli utenti in modo da ottenere le lunghezze massime accettabili in funzione delle pendenze della livelletta .

La seconda categoria di itinerari si pone ad un livello leggermente inferiore, con le seguenti caratteristiche: corsia riservata alle biciclette sulla carreggiata stradale, delimitata da striscia orizzontale, eventuale pavimentazione di colore caratteristico, segnaletica specifica. Poiche' tale corsia e' in genere situata al margine della carreggiata, e' importante che sia posta particolare attenzione nella realizzazione dei vari elementi dell'impianto di smaltimento delle acque (caditoie, cunette, ecc.) affinche' assolvano bene alla loro funzione senza costituire insidie alla marcia delle biciclette.

La terza categoria di percorsi, infine, non offre uno specifico spazio riservato alle biciclette, che devono quindi viaggiare in promiscuita' con gli altri veicoli. Lungo tali percorsi viene approntata una adeguata segnaletica che avverta le altre componenti di traffico della presenza di biciclette ed imponga una disciplina della circolazione (bassi limiti di velocita', ecc.) che salvaguardi la sicurezza dei ciclisti.

Ogni categoria di itinerario ciclabile puo' essere realizzata con soluzioni progettuali diverse, ricercando quelle che meglio si adattano alle caratteristiche geometriche e architettoniche delle strade su cui si intende realizzare l'itinerario.

Si e' stabilito il criterio di adottare la prima categoria di itinerari, che realizza la massima separazione tra biciclette ed autoveicoli, sulle strade principali interessate da forti flussi veicolari con consistente componente di traffico pesante (strade di attraversamento e di penetrazione della citta'), la seconda categoria sulle strade principali interessate da flussi meno rilevanti (strade di collegamento tra quartieri), mentre la terza categoria e' prevista solo sulla viabilita' locale.

Particolare attenzione deve essere posta nell'organizzazione delle intersezioni e degli attraversamenti di percorsi ciclabili con la restante viabilita' poiche' in tali punti si verificano le situazioni di maggior pericolo.

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