L'appuntamento è alle ore 17 nella sala consiliare durante la quale il sindaco Fabiano Belcecchi avrà modo di illustrare gli ulteriori pesanti tagli che il governo impone agli enti locali, impedendo di fatto di poter continuare ad erogare servizi primari alla comunità. “I tagli ed il patto di stabilità - ricorda Belcecchi richiamandosi al documento dell'Anci - bloccano di fatto ogni possibilità di migliorare le città e i municipi, strangolano le imprese e obbligano a scegliere fra aumento della pressione fiscale e riduzione dei servizi. Tutto questo è contrario alla nostra Costituzione, porterà ad una ulteriore contrazione della crescita e renderà ancora più poveri i cittadini e le famiglie”.
Proprio per questo, nella stessa giornata di giovedì prossimo, il sindaco di Jesi, al pari degli altri colleghi, chiuderà simbolicamente e parzialmente l'Ufficio anagrafe e stato civile quale “forma di protesta alla quale siamo arrivati perché non siamo riusciti a far cambiare una manovra economica necessaria ma sbagliata nelle parti che riguardano le istituzioni territoriali”.
I Comuni, ricorda il sindaco, sono l'unico comparto che ha tenuto sotto controllo la spesa corrente, non generando più deficit, sacrificando in nome del patto di stabilità gli investimenti programmati. Malgrado questo la nuova manovra chiede proprio ai Comuni ulteriori drastici tagli oggi non più sostenibili.
Approvata con delibera n. 132