Antenne telefoniche: il Sindaco convoca i comitati e le circoscrizioni

Subito un incontro con il comitato contro le antenne dei telefonini e - per sgomberare il campo da qualsiasi equivoco - tutte le assemblee pubbliche che si rendono necessarie per far capire una volta per tutte ai cittadini un fatto: se fosse per l'Amministrazione comunale, non sarebbe permessa neanche una sola antenna in più di quelle che già sono presenti a Jesi.

Lo ha deciso il sindaco Fabiano Belcecchi che ha convocato per mercoledì i tre presidenti di circoscrizione e per giovedì pomeriggio i rappresentanti del comitato. Obiettivo: fare il punto della situazione in vista della stretta finale con i gestori della telefonia mobile che premono per chiudere la trattativa.
Il Sindaco, nel ricordare ancora una volta che il Comune non ha alcun potere contro il decreto legge sulla telecomunicazione che di fatto affida ai gestori della telefonia mobile la massima libertà nel mettere antenne a destra e a manca, ha sottolineato che l'unica possibilità è arrivare ad un accordo che limiti i danni.

Ed allora la realtà è questa: nelle ultime settimane già due gestori dei quattro attivi, di fronte ai ritardi nel trovare un accordo, hanno presentato in Comune la richiesta di installare ben sette nuovi siti. Niente di più prevedibile che gli altri due facciano altrettanto: il loro ritardo, infatti, è dovuto solo al fatto che stanno procedendo al restyling degli impianti già esistenti che comunque sono a loro giudizio non sufficienti a coprire il territorio comunale.
Il Comune, come detto, non può opporsi: è obbligato per legge a rilasciare le autorizzazioni. A meno che non provi ad aprire una discussione con i gestori e convincerli in maniera seria e responsabile ad installarne molte meno. E questo ben sapendo che i gestori hanno già preso tranquillamente gli accordi con sette privati (che riceveranno più o meno 20 mila euro l'anno di affitto) per mettere nei rispettivi tetti le antenne necessarie. Perché, è bene ricordarlo, i gestori dicono sì di essere disponibili al dialogo, ma prima di ogni cosa pensano ai loro interessi. Chi ritiene che ci sia una terza via o non conosce la legge o strumentalizza persone in buona fede.

Qualcuno ritiene poi che la zona del palasport sia da considerarsi "area franca" perché una presunta legge regionale vieta di installare antenne nei pressi di scuole e impianti sportivi? Beh, magari fosse vero! Già un gestore della telefonia mobile ha preso accordi con un privato che risiede proprio in quella zona per posizionare la sua antenna, ben sapendo che la legge glielo consente tranquillamente.
Per questo il Comune, che ha purtroppo trovato conferma di questa verità, vuole mediare ed evitare che nella zona del palasport prolifichino antenne a dismisura, chiedendo che l'unico sito tra quelli proposti sia nell'area del palasport. Il che non significa mettere una antenna sopra il palasport, ma nell'area scoperta attorno ad esso che risulta la più lontano possibile dalle abitazioni, in grado di soddisfare le esigenze dei gestori della telefonia mobile. Le quali esigenze, non ci si stanca mai di ribadirlo, vengono considerate dalla legge prioritarie.

Jesi, 14 febbraio 2005

L'Amministrazione comunale

 

 


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