Il consigliere Brazzini ritiene che un'azienda agraria comunale debba produrre
utili e basta. È una tesi che rispettiamo ma non condividiamo, visto
che per noi qualsiasi servizio comunale deve porsi due obiettivi: qualità
per la collettività - altrimenti che servizio pubblico sarebbe - e gestione
economica sotto controllo.
Certo, a chi la pensa come Brazzini, è difficile far capire che non ha
prezzo il garantire carne di altissima qualità - certificata biologica,
tutta marchigiana - alle nostre mense scolastiche dove mangiano migliaia di
bambini, con una fornitura costante indipendentemente da qualsiasi fenomeno
di "mucca pazza". Così come difficile è spiegare che
gli sconti riservati ai gruppi di acquisto solidale e ai rappresentanti di associazioni
- sconti sia pur minimi - sono un segnale sociale importante.
E dunque proprio perché è totale la differenza di vedute su come
si intendono i servizi pubblici, non è su questo terreno che mi sento
in dovere di rispondere al consigliere Brazzini, quanto piuttosto per aver egli
esplicato questa sua teoria attraverso una serie di considerazioni opinabili.
Come quella secondo cui il deficit registrato sarebbe da ascrivere ad una gestione
poco oculata, visto che solo una piccola parte di carne sarebbe distribuita
alle mense scolastiche. In realtà, va precisato che oltre il 60% della
carne bovina prodotta è riservato alle mense ed è proprio questo
che determina in buona parte il deficit, dal momento che viene venduta al Comune
stesso ad un prezzo sicuramente non di mercato.
Circa la redditività a cui il Comune presta comunque attenzione, questa
non può avvenire con le sole colture, ma tramite integrazioni di nuovi
servizi, come molte aziende agrarie private stanno sperimentando con successo.
E come anche la società pubblica "Arca felice" - che da novembre
gestirà l'azienda agraria comunale - è intenzionata a fare, salvaguardando
sempre l'aspetto sociale.
Jesi, 16 luglio 2005
Antonio Balestra
Assessore alle società pubbliche