Emergenza abitativa per le persone in condizione di disagio

In occasione dell'arrivo a Jesi della Carovana della Pace (sul tema "Vita piena per tutti: adesso non domani"), attesa per martedì e mercoledì prossimi con un ricco calendario di incontri pubblici, l'assessore ai servizi sociali Paolo Cingolani ha inviato una lettera agli organizzatori, alla Consulta per la Pace e alle organizzazioni operanti nel settore dell'immigrazione, auspicando che tale appuntamento possa diventare occasione di pubblica riflessione sulle tematiche dell'accoglienza ma anche di stimolo per concretizzare progetti operativi sul nostro territorio.

"In questa prospettiva - spiega Cingolani - l'assessorato ai servizi sociali intende lanciare un appello a tutte le organizzazioni coinvolte nell'iniziativa e, più in generale, alla comunità cittadina per affrontare la questione dell'emergenza abitativa". Cingolani ricorda come, dopo la chiusura, nel 2003, del Centro di prima accoglienza per immigrati, l'Amministrazione comunale abbia inteso studiare nuove modalità organizzative finalizzate ad affrontare il problema abitativo delle persone in condizioni di disagio.

Nei mesi scorsi il Consiglio comunale ha approvato un nuovo regolamento per l'assegnazione di alloggi comunali per situazioni emergenziali, sono stati sottoscritti rapporti contrattuali con i privati per reperire appartamenti, è stato rilanciato lo strumento del fondo di garanzia.
"Nonostante gli sforzi profusi - evidenzia Cingolani - il problema rimane di elevata complessità, anche tenuto conto della forza attrattiva che il distretto industriale di Jesi continua a mantenere. Per questo, la recente entrata in vigore dell'apposito regolamento regionale, ha spinto il Comune a studiare la possibilità di creare un Centro di pronta accoglienza per adulti (italiani e stranieri) nei locali della ex scuola di Torre, utilizzata sino allo scorso anno dall'Oikos.
Il Centro in questione deve intendersi come struttura residenziale a carattere comunitario dedicata esclusivamente alle situazioni di emergenza, con il fine di: garantire soluzioni immediate, anche se temporanee a bisogni urgenti di alloggio, vitto e tutela; contenere i tempi dell'accoglienza al periodo necessario al reperimento di una collocazione più idonea alle esigenze degli ospiti, di norma non superiore a 30/40 giorni.

Il Comune ha deciso di investire risorse per un importo rilevante di 22 mila euro per consentire la ristrutturazione e l'allestimento del Centro. A partire dai primi mesi del 2005 l'edificio sarà pronto per l'attivazione del servizio. In una logica di sussidiarietà, si ravvisa l'esigenza di pensare ad una gestione della struttura in termini di collaborazione tra pubblico e forze del volontariato. Su questa ipotesi, il Comune vuole aprire da un confronto con tutte le organizzazioni eventualmente interessate, al fine di studiare un progetto condiviso".

Jesi, 11 settembre 2004

L'Amministrazione comunale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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