Gli episodi di violenza non fanno parte della cultura sportiva

Desidero esprimere il mio più profondo rammarico per la violenta contestazione dei tifosi registrata domenica scorsa al termine della partita tra Jesina e Caldarola. Esprimere dissenso è un diritto, lasciarsi andare ad atti di gratuito vandalismo è riprovevole. Vorrei ricordare ai tifosi gli enormi sforzi che la famiglia Bocchini sta profondendo per restituire dignità al calcio nella nostra città. Un impegno generoso, spassionato, che ha raccolto grandi entusiasmi a Jesi e che ha permesso di pianificare un programma ambizioso.

Scene come quella di domenica scorsa, oltre ad offuscare l'immagine di Jesi che orgogliosamente si definisce città di sport, rischia di minare le basi per costruire quel futuro di alto livello che tutti auspichiamo.

Da parte mia desidero esprimere l'affetto e la vicinanza dell'Amministrazione comunale alla famiglia Bocchini e ai dirigenti della Jesina, nella piena convinzione che il progetto che stanno portando avanti è meritevole e in grado di raggiungere gli obiettivi prefissati. Da parte sua, l'Amministrazione comunale sta lavorando al fine di assegnare alla Jesina la gestione dello stadio comunale "Pacifico Carotti" già all'inizio del prossimo anno.
Da assessore, ma ancor prima da tifoso, lancio un appello a tutti gli sportivi affinché non smettano mai di seguire ed incitare la propria squadra, specialmente nei momenti di maggiore difficoltà, senza eccedere in forme di violenza che possono rovinare quel ritrovato entusiasmo attorno alla Jesina.

Jesi, 3 novembre 2005

Leonello Rocchetti
Assessore allo sport

 

 

Gli episodi di violenza non fanno parte della cultura sportiva

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