Il punto sul contratto di quartiere

Il primo posto ottenuto dal Comune di Jesi nella graduatoria regionale per accedere ai contributi ministeriali per il "contratto di quartiere" rappresenta un risultato straordinario, sia per la consistenza dei finanziamenti, sia per le risorse che direttamente ed indirettamente muove, sia per la qualità del progetto che interessa importanti edifici del centro storico. E', come noto, un progetto che punta a recuperare ben quattro palazzi antichi, a riqualificare due piazze, quattro strade, due vicoli, un chiostro due giardini. E ancora a creare 38 appartamenti da destinare ad affitti 'sociali', nove botteghe, uno show room e un contenitore polifunzionale per incentivare gli insediamenti artigianali e agroalimentari nel cuore della città murata. Senza dimenticare locali per le attività delle associazioni. Il tutto migliorando la sicurezza e la qualità ambientale con interventi pilota di recupero statico ed antisismico, abbattimento delle barriere architettoniche, utilizzo di tecniche di bioarchitettura. E, per completare l'opera, utilizzo di strumenti per favorire il risparmio energetico e la gestione dell'acqua.

Ma al di là degli aspetti tecnici, della programmazione dei lavori, delle modalità con cui i vari cantieri si apriranno nel cuore antico della città, quello che mi preme sottolineare in questa sede è che questo "premio" è la dimostrazione concreta dell'efficacia di una attività amministrativa che intende orientare, nel programma degli investimenti, la propria azione di governo tenendo ben presente due aspetti: una riqualificazione urbanistica di parti storiche della città (e dunque non solo il centro) attraverso un riutilizzo appropriato di edifici ed immobili pubblici da destinare ad una pluralità di soggetti, con la giusta attenzione alle fasce sociali più deboli della popolazione; l'accesso a risorse extracomunali - e dunque la capacità di partecipare a bandi e concorsi nazionali e comunitari con professionalità adeguate - per finanziare interventi che altrimenti sarebbero destinati a rimanere sogni nel cassetto.
Per tutto questo sento il dovere di ringraziare la struttura comunale e lo staff del Politecnico di Milano. Mi piace esprimere i sensi di gratitudine anche ai parlamentari marchigiani Marina Magistrelli ed Eugenio Duca che hanno seguito con attenzione l'iter del bando, aggiornandoci di come si evolvevano le procedure.

Questo ci ha permesso di veder crescere costantemente la fiducia circa la possibilità di ottenere un risultato prestigioso proprio perché vi è stata la percezione piena e concreta, da parte della commissione giudicatrice, della estrema qualità urbanistica, tecnica e sociale del progetto presentato dal Comune di Jesi. Una "qualità" che ci consente oggi di introitare oltre 3,5 milioni di euro e di dare il via ad un qualificato programma di recupero che muoverà risorse per oltre 7 milioni di euro.

Fabiano Belcecchi
Sindaco di Jesi

Jesi, 11 giugno 2005

Il punto sul contratto di quartiere

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