"Fahrenheit 451" di Ray Bradbury

Il prossimo incontro del circolo di lettura è previsto per mercoledì 24 febbraio, sempre alle 21,15 presso la Salara della Biblioteca Planettiana, con il libro "Fahrenheit 451" di Ray Bradbury, il romanzo più conosciuto del celebre scrittore americano di fantascienza, pubblicato nel 1953.

La trama è abbastanza nota: in un'allucinante società del futuro si cercano, per bruciarli, gli ultimi libri scampati ad una distruzione sistematica e conservati illegalmente; i libri, l'informazione, la cultura sono al bando. Di conseguenza sono bandite le riflessioni, il pensiero, la mente. Il messaggio del Governo è: “Se non rifletti, se non ti soffermi sui problemi, se li ignori, non puoi essere che felice! Divertiti!” Quindi “gli uomini, per essere felici devono essere protetti dalla cultura” e questo compito è assegnato ad una sorta di pompieri che anziché spegnere incendi, li “appicca”, bruciando proprio non solo i simboli o il simbolo della cultura, ma il cuore della cultura stessa: i libri. Leggiamo insieme uno stralcio significativo tratto dal libro:

<<Non puoi costruire una casa senza chiodi e legname: Se vuoi che la casa non si costruisca, fa' sparire chiodi e legname. Se non vuoi un uomo infelice per motivi politici, non presentargli mai i due aspetti di un problema, o lo tormenterai; dagliene uno solo; meglio ancora, non proporgliene nessuno. Fa' che dimentichi che esiste una cosa come la guerra. Se il Governo è inefficiente, appesantito dalla burocrazia e in preda a delirio fiscale, meglio tutto questo che il fatto che il popolo abbia a lamentarsi. Pace, Montag. Offri al popolo gare che si possano vincere ricordando le parole di canzoni molto popolari, o il nome delle capitali dei vari Stati dell'Unione o la quantità di grano che lo Iowa ha prodotto l'anno passato. Riempi i loro crani di dati non combustibili, imbottiscili di “fatti” al punto che non si possano più muovere tanto son pieni, ma sicuri d'essere “veramente bene informati”. Dopo di che avranno la certezza di pensare, la sensazione del movimento, quando in realtà sono fermi come un macigno. E saranno felici, perché fatti di questo genere sono sempre gli stessi. Non dar loro niente di scivoloso e ambiguo come la filosofia o la sociologia affinché possano pescare con questi ami fatti ch'è meglio restino dove si trovano. Con ami simili, pescheranno la malinconia e la tristezza. Chiunque possa far scomparire una parete TV e farla riapparire a volontà, e la maggioranza dei cittadini oggi può farlo, sarà sempre più felice di chiunque cerchi di regolo-calcolare, misurare e chiudere in equazioni l'Universo, il quale del resto non può esserlo se non dando all'uomo la sensazione della sua piccolezza e della sua bestialità e un'immensa malinconia. Attàccati ai tuoi circoli sportivi e alle tue gite, ai tuoi acrobati e ai tuoi maghi, ai tuoi rompicolli, autoreattori, motoelicotteri, donne ed eroina, e a ogni altra cosa che abbia a che fare coi riflessi condizionati. Se la commedia non vale niente, se il film non sa di nulla, se la musica è sorda, punzecchiami col pianoforte elettronico, fragorosamente. Io crederò di rispondere alla musica, quando invece si tratta soltanto di una reazione tattile alla vibrazione.>>

Il futuro è oscuro non nella tecnologia sempre più dilagante, ma nel disimpegno sociale, nel livellamento della società e della cultura. Ma nella lettura si deve andare al di là delle apparenze per cogliere la critica alla società e le potenzialità negative sviluppabili in assenza di una coscienza civile e di un’etica personale nel comportamento. Il romanzo si chiude con il ravvedimento del protagonista Montag e l’aiuto che riceve dai “ribelli”; questi ultimi forse non rappresentano per Bradbury solo la speranza, ma sono una critica/stimolo per la comunità degli intellettuali del tempo, sollecitata a non appiattirsi nella massa informe strumentalizzata dal potere. I libri, la cultura e la conoscenza sono l’unica via di scampo. Capolavoro assoluto, il cui messaggio di fondo dovrebbe far riflettere ancora oggi.

"Fahrenheit 451" di Ray Bradbury

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