Niente piu' alloggi sociali al complesso di Sant'Agostino

La Giunta: “Un patrimonio storico da valorizzare diversamente”


Il complesso di Sant'Agostino, con annesso chiostro, rappresenta un patrimonio storico-artistico della città che va valorizzato appieno e con una destinazione diversa da quella residenziale. È questa la valutazione della Giunta comunale che, nella sua ultima seduta, ha deciso una modifica sostanziale agli interventi previsti all'interno del contratto di quartiere 2 “Abitare il centro antico”.
Niente più alloggi in edilizia sociale al primo ed al secondo piano (ne erano previsti 12), ma per il momento solo la piena riqualificazione del chiostro ed il recupero dei locali posti al piano terra da destinare a botteghe artigiane. Con l'Erap, che avrebbe dovuto sostenere l'operazione complessiva, investendo 2 milioni e diventando così proprietaria di gran parte del complesso Sant'Agostino, c'è l'accordo per la vendita e la ristrutturazione di altri tre edifici di proprietà comunale, due dei quali previsti all'interno di un altro programma di riqualificazione presentato dal Comune di Jesi - il Piperru - ma non ricompresi nella quota di finanziamento assegnato (670 mila euro). Sono quelli in via del Forno, via San Marino e vicolo delle Terme per complessivi 8 alloggi di edilizia sovvenzionata. Le risorse generate da tale vendita saranno utilizzate dal Comune, in aggiunta al contributo ministeriale, per la ristrutturazione dell'intero piano terra del complesso Sant'Agostino - che rimarrà dunque di proprietà pubblica - e per sistemare vie e piazze del centro storico all'interno dell'area di influenza del contratto di quartiere.
Resta confermato invece l'altro intervento del contratto di quartiere ancora da completare, vale a dire il risanamento conservativo delle ex carceri volto alla realizzazione di otto alloggi in edilizia sovvenzionata per un investimento di quasi 1,6 milioni, di cui il 60% finanziato attraverso il finanziamento pubblico.
L'atto sarà trasmesso sia alla Regione Marche ed al Ministero delle Infrastrutture per il relativo nulla osta e la conferma del finanziamento complessivo del contratto di quartiere (3,5 milioni di euro), sia all'Erap per la necessaria condivisione ufficiale. Una volta ottenuti i suddetti nulla osta, verrà predisposta la variante al programma di recupero che sarà portata alla votazione del Consiglio comunale.
Sarà compito della Giunta poi individuare una proposta per la migliore destinazione d'uso dei piani superiori del complesso di Sant'Agostino

Ufficio Stampa
Comune di Jesi

Jesi, 21 dicembre 2012

Niente piu' alloggi sociali al complesso di Sant'Agostino

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