Palazzo Colocci

Antica residenza gentilizia dei Marchesi Colocci, sorge sull’omonima piazza. con facciata lineare in laterizio e portale bugnato che dà accesso ad un ampio e scenografico scalone, sorretto da colonne, che conduce al piano nobile e all'appartamento superiore.
Così come appare oggi, il palazzo è la risultante di una serie di interventi realizzati nei sec. XVI e XVII.
La trasformazione settecentesca ha occultato la fisionomia rinascimentale dell'edificio, ricostruibile soltanto da qualche fonte d'archivio.
Di antichissima origine, la famiglia Colocci discende dalla gens Actonia di stirpe longobarda, stanziatasi nella Valle dell'Esino intorno all'anno Mille.
Una delle figure di maggior spicco è quella di Angelo (1467-1549), colto umanista, raffinato uomo di poesia e di lettere, Vescovo di Nocera e Segretario Apostolico presso la Curia romana.
Antonio Colocci (1820-1907) fu fervente patriota, prese parte alle vicende risorgimentali e con l'avvento dell'Unita d'Italia entrò in Parlamento come deputato e poi come senatore.
Sposò nel 1853 Enrichetta Vespucci, ultima erede della casata del famoso navigatore fiorentino.
Il figlio Adriano (1855-1941) è stato l'ultimo esponente di rilievo della famiglia, uomo inquieto, dal temperamento romantico, viaggiatore instancabile, mosso da mille interessi. E' stato deputato al Parlamento nel 1892 per il collegio di Ancona.

Palazzo Colocci

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