Niente più vendita di prodotti a marchio Teva nelle farmacie comunali

Dettaglio della notizia

Il Comune di Jesi ha accolto la proposta della campagna nazionale “Teva? No, grazie!”, che denunciano il ruolo della multinazionale israeliana nel finanziamento dello stato di Israele

Data:

16/09/2025

L'ingresso della farmacia comunale 1
L'ingresso della farmacia comunale 1

Niente più ulteriore approvvigionamento di prodotti a marchio Teva nelle due farmacie comunali. Lo ha disposto il sindaco Lorenzo Fiordelmondo, chiedendo all’amministratore unico della JesiServizi - che ha in gestione le due farmacie per conto del Comune - di interrompere fin da subito anche ogni vendita che sarà sostituita da farmaci equivalenti.
Il Comune di Jesi ha infatti accolto la proposta facente parte della campagna nazionale “Teva? No, grazie!”, lanciata da movimenti civici, associazioni di sanitari e attivisti per i diritti umani, che denunciano il ruolo della multinazionale israeliana nel finanziamento dello stato di Israele, accusato dalle Nazioni Unite di gravi violazioni del diritto internazionale 
La decisione, scrive nella lettera il sindaco “è maturata alla luce del ripetersi di episodi gravissimi, determinati da scelte delle autorità israeliane, di proseguire le operazioni militari a Gaza secondo una logica di controllo coercitivo del territorio e repressione della popolazione palestinese, in totale assenza di segnali di de-escalation e in aperta violazione dei principi del diritto internazionale umanitario e, a fronte di una assente risposta delle istituzioni internazionali, in presenza di una società civile e numerose associazioni che hanno dato avvio avvio ad azioni di mobilitazione civile, tra le quali l’adozione di azioni di pressione economica nei confronti del Governo israeliano e di sostegno alla popolazione civile palestinese”.
Fiordelmondo ha sottolineato come il Consiglio comunale in questi ultimi due anni abbia preso posizione netta rispetto a quanto sta accadendo a Gaza: la prima nel novembre 2023, con un ordine del giorno di vicinanza e solidarietà a tutte le vittime, a tutti i civili della terra di Palestina, della fine degli attacchi violenti ed indiscriminati e all’Italia, all’Europa ed alla Comunità Internazionale di adoperarsi per la fine dell’escalation militare e il ritorno a colloqui di pace; la seconda, nel gennaio 2025, con un ordine del giorno che, oltre a richiamare la necessità di un riconoscimento internazionale dello stato palestinese, affermava la propria solidarietà al popolo palestinese e il suo diritto all'indipendenza e alla sovranità nazionale.
La società civile di Jesi, ha ricordato inoltre il sindaco, ha promosso svariate iniziative in grado di richiamare un impegno collettivo su tale tema come le manifestazioni "Camminiamo insieme per la Palestina" partita dai giardini agli Orti Pace, o; "Disertiamo il silenzio",  con l'obiettivo di fare rumore e denunciare la situazione a Gaza. 
A tutto ciò si è aggiunta, nell’agosto scorso, la petizione di cittadini ed associazioni che, a norma delle disposizioni dello Statuto comunale, hanno presentato all’Amministrazione comunale la richiesta “Stop ai prodotti "made in Israele” nelle due farmacie gestite dalla società comunale “JesiServizi S.r.l": medicinali, cosmetici, alimenti e tecnologia”.

Comune di Jesi

Jesi, 16 settembre 2025

Ultimo aggiornamento: 25/09/2025

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