In occasione della Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, che cade il 20 novembre, l’Amministrazione comunale ha avviato una serie di iniziative con le scuole jesine. Proprio lunedì 20, al mattino, l’assessora alla Partecipazione e Cittadinanza Attiva Paola Lenti, il consigliere comunale Filippo Cingolani e Rej Mukaj, giovane jesino di origine straniera, incontreranno studenti e studentesse delle classi terze delle scuole secondarie di primo grado per parlare di cittadinanza. La campagna punta a sensibilizzare come l’attuale legge per la cittadinanza italiana - la Legge 91 del 1992 - che regola l’acquisizione in base allo ius sanguinis, e cioè è italiano chi ha almeno un genitore italiano, a prescindere da dove sia nato, non rispecchi più l’attuale società italiana tenendo “in ostaggio vite e opportunità per il nostro Paese”.
“Essere cittadini significa impegnarsi per il bene comune”. Questo è scritto nell’attestato che sarà consegnato ai ragazzi di origine straniera che frequentano la terza media nelle scuole jesine, in occasione di una cerimonia, semplice ma significativa che si terrà presso la sala del Consiglio comunale nel pomeriggio dello stesso 20 novembre.
Come altri Comuni italiani, con questa iniziativa nata da una mozione approvata in Consiglio comunale, Jesi vuol promuovere i valori della convivenza e della pari dignità di ciascuno, attribuendo agli alunni e alle alunne che stanno completando la scuola dell’obbligo una sorta di attestato di “cittadinanza onoraria” quale riconoscimento e stimolo del loro essere soggetti attivi della nostra comunità.
“Sei de Jesi come noi” è un motto con il quale si vuol superare il valore solo simbolico che può avere una cittadinanza onoraria concessa dal Comune e chiamare tutta la comunità ad un abbraccio simbolico di questi ragazzi che vivono e studiano nella loro città, ma che per la burocrazia non sono titolari dei medesimi diritti dei loro compagni di banco, di squadra, di giochi. Una bella e significativa iniziativa, insomma, in attesa di un’auspicabile riforma delle regole che governano il riconoscimento della cittadinanza italiana, in particolare nei confronti dei minori impegnati negli studi scolastici.
La data del 20 novembre coincide con il giorno cui l’Assemblea generale ONU adottò la Dichiarazione dei diritti del fanciullo, nel 1959, e la Convenzione sui diritti del fanciullo, nel 1989.
Comune di Jesi
Jesi, 12 novembre 2025