Palazzo della Signoria

Il Palazzo della Signoria di Jesi è uno dei più imponenti palazzi pubblici delle Marche. Affaccia la sua possente mole quadrata su Piazza Colocci, nell'area più alta della città.

Palazzo della Signoria in Piazza Angelo Colocci
Palazzo della Signoria in Piazza Angelo Colocci

Venne costruito tra il 1486 e il 1498 dal celebre architetto Francesco di Giorgio Martini in stile rinascimentale in stretta affinità col gusto del Laurana. Si presenta come un parallelepipedo dalla solida massa tagliata e pulita che rispecchia con mirabile nobiltà le tendenze volumetriche del periodo. Si compone di tre facciate in laterizio, di cui una principale, e si alza su due piani divisi da cornicioni-marcapiano con un doppio ordine di belle finestre crociate "alla guelfa" munite di cornici in pietra finemente scolpite; un cornicione di coronamento ad archetti ciechi completa il sottotetto. Ai quattro angoli dell'edificio sono degli scudi araldici sporgenti con delle piccole teste di leone e cornucopie. Tutte le decorazioni architettoniche che completano le facciate furono eseguite da Michele di Giovanni da Milano e dal figlio Alvise, sul disegno del Martini. Sul fronte sinistro, che dà sulla centrale via Pergolesi, già degli Orefici, si aprono tre porte, di cui quella centrale, detta della "Salara", ha un elegantissimo portale rinascimentale ad arco ribassato sempre disegnato dal Martini, ma realizzato da Giovanni di Gabriele da Como. Nel 1551 il palazzo era stato completato con una slanciata torre a tre ordini merlati e cupola finale (come appare raffigurata in quadri e stampe del tempo), su disegno dell'architetto Andrea Sansovino, che crollò nel 1657 a seguito di un terremoto. Riedificata nel 1661, per mancanza di fondi non venne mai ultimata.

 All'interno ospita la "Biblioteca comunale Planettiana", fondata nel 1859, grazie alla donazione fatta dal marchese Angelo Ghislieri della propria scelta libreria, prende il nome dal prezioso fondo librario ed archivistico donato dalla famiglia Pianetti al Comune nei primi del Novecento. Oggi con i suoi circa 110.000 fra volumi, manoscritti e incunaboli che vanno dal XV al XIX secolo è una delle biblioteche più importanti della Regione. Fra le opere di maggior interesse vanno ricordate la lettera autografa di Giacomo Leopardi del 1825 e un cospicuo nucleo di scritti del grande musicista "locale" Gaspare Spontini.

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Ultimo aggiornamento: 13/09/2024

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